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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Gallipoli

La città, la memoria, i volti

Ottantacinque ritratti di personaggi del luogo a firma di Max Hamlet Sauvage in mostra dal 7 al 21 marzo presso Palazzo Balsamo a Gallipoli

di Vittorio Calosso

Max Hamlet Sauvage, artista tra i più noti del surrealismo-pop italiano, ritornato dopo 47 anni a Gallipoli, con la mostra "La città, la memoria, i volti", ha voluto rendere omaggio ad alcuni suoi conterranei che nel passato e nel presente si sono adoperati e continuano ad adoperarsi in differenti settori per rendere famosa e grande la città di Gallipoli e la terra salentina.

L'artista ha fermato la sua attenzione non solo su alcuni personaggi del secolo XIX che con la loro azione, il loro sacrificio hanno illustrato Gallipoli, ma anche su uomini che nel secolo XX e nei primi anni del secolo XXI hanno operato ed operano nei più svariati campi della letteratura, della poesia, della musica, della pittura, dell'arte, del giornalismo, della politica, della ricerca scientifica, dell'imprenditoria. L'artista gallipolino non ha inserito nella sua mostra i volti degli altri numerosi grandi personaggi dei secoli precedenti al XIX poiché l'opera si è rivelata troppo ardua, ma si è riservato di farlo in un prossimo futuro.

Sauvage ha cercato di cogliere nella loro personale quotidianità i volti e le figure dei protagonisti più attenti ai cambiamenti di oggi, di coloro che sono i portatori di idee innovatrici nei vari ambiti dell'arte, della cultura, della politica, della scienza e dell'imprenditoria, di coloro che continuano ad operare, nonostante i numerosi ostacoli che vengono loro frapposti, per il rinnovamento e la crescita della società locale.

Sono attimi fermati dallo scatto fotografico e fissati sulla carta dal colore psicadelico, dal tratto pittorico, dal segno grafico, che rappresentano spaccati di vita, destini incrociati che spesso si muovono sul fronti diversi, opponendosi a grette chiusure politiche ed al gusto della mediocrità, per restituire al presente storico la possanza di una terra antica, di un sapere che ha fuso insieme classicità, tradizione e curiosità del nuovo, in un luogo invidiato e rispettato, fatto grande dagli antichi padri che, nella ricerca costante di un'identità culturale ben definita, lo aprirono al mondo della conoscenza con i loro trattati di filosofia, di economia, di letteratura, l'arricchirono di opere d'arte di grande valore, lottarono e soffrirono per il loro ideale di patria, indicando ai posteri il dovere civico di contrapporre l'intelligenza del sapere ad ogni forma di immobilismo gretto e rinunciatario e di lottare strenuamente per il conseguimento di fini superiori. Gli 85 ritratti di Sauvage sono stati donati al Comune di Gallipoli.

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