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Cultura Alezio

“Le parole di un teatro”. Ciclo d’incontri tra i libri di Astràgali

Alezio, Tuglie, Sannicola: tre appuntamenti dedicati ai primi titoli della neonata casa editrice. Dal “Cantico dei Cantici per lingua madre” ai testi degli spettacoli degli ultimi venti anni, all’esperienza nei Territori Occupati

ALEZIO - Si intitola “Le parole di un teatro” il ciclo di incontri dedicato all’esperienza artistica di Astràgali Teatro, a partire dai primi tre volumi che la neo nata casa editrice Astràgali Edizioni ha di recente pubblicato, e che si snoderà tra Alezio, Tuglie, Sannicola. Tre volumi, per altrettante collane, al’interno di un progetto editoriale che, come si legge nelle note di presentazione, lungo nel solco di una trentennale esperienza di vita teatrale, intende “aprire lo sguardo alla contemporaneità, alle esperienze viventi che si agitano e agitano il nostro tempo. Muove da un’interrogazione costante che sappia percorrere i bordi tra le discipline artistiche e i saperi. Prestare attenzione ai luoghi lontani dai centri del potere, a quel sud del mondo che vive e resiste attraverso l’umanissimo strumento del lavoro intellettuale e della ricerca artistica”.

Primo appuntamento, venerdì 16 novembre, Biblioteca Comunale di Alezio, alle 18.30, dedicato al libro Il cantico dei cantici per lingua madre. Uno dei testi sacri più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, incessante canto d’amore dell’amata verso il suo amato, e dell’amato verso la sua amata, il Cantico, in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum, già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole.

Nel volume, alla riscrittura del Cantico dei cantici per lingua madre di Fabio Tolledi, poeta, drammaturgo, regista teatrale, direttore artistico di Astràgali Teatro e presidente del Centro Italiano dell’International Teatre Institute – Unesco, fa da prezioso contraltare la versione medievale del Cantico in giudeo italiano Canto de li canti che è a Scelomò (presente nella scrittura originaria oltre che in trascrizione), la più antica versione giudeo-italiana dell’opera, introdotta da una nota critica di Fabrizio Lelli, docente di lingua e letteratura ebraica presso l’Università del Salento. La serata si articolerà in un dialogo tra Fabio Tolledi e Fabrizio Lelli, accompagnato dalla lettura del Cantico dei Cantici per lingua madre curata da Astràgali Teatro.

Si volta pagina domenica 18 novembre, Biblioteca Comunale di Tuglie, alle 18.30, con Un teatro in Palestina, l’esperienza di Astràgali Teatro nei territori occupati. Dedicato all’esperienza vissuta nel 2010 nei Territori Occupati in occasione del Progetto Roads and desire, theatre overcomes frontiers, il libro restituisce una parte significativa dei materiali prodotti dal gruppo di lavoro impegnato nella ricerca azione e dei diari di lavoro delle attrici e degli attori della compagnia, sottolineando già in questo modo una particolarissima e rara pratica di lavoro.

Cosa sono le pratiche culturali in un territorio che vive da più di cinquant’anni un’occupazione militare ed un costante esproprio delle proprie terre?  Come pensare un intervento culturale in un contesto stravolto da uno straordinario processo di colonizzazione e pulizia etnica? Sono questo alcune delle domande da cui si dipanano i numerosi interventi presenti, e da cui ha preso origine il progetto e la concreta esperienza del lavoro teatrale.

Poiché è proprio qui, nella vita umanissima del teatro, e nell’incontro con le donne e gli uomini dei villaggi palestinesi, che si snoda la parte centrale dell’esperienza, conclusasi poi a Lecce, nel settembre del 2010 con un particolare allestimento di Lysistrata, primo studio sull’oscenità del potere, al Teatro Romano, dove erano presenti attrici e attori palestinesi. Ed è proprio qui, nel teatro, che si comprende pienamente come “la pratica culturale divenga una forma di resistenza, un elemento cruciale di rivendicazione e di affermazione di un diritto di esistenza per donne e uomini altrimenti condannati alla sparizione”.

Con Fabio Tolledi, curatore del libro, edito per la collana Athletica, dialogheranno Gian Maria Greco, ricercatore a contratto di Filosofia morale presso l'Università del Salento e presidente di Arci Copertino e di Poiesis; Franco Rizzi, ordinario di Storia dell’Europa e del Mediterraneo presso l’Università di Roma Tre, fondatore e  Segretario Generale di Unimed, l'Unione delle Università del Mediterraneo.

Infine, mercoledì 21 novembre, a Sannicola, Frantoio Ipogeo, ore 18.30, Suoni figure di piccoli corpi. Primo titolo della collana Respiri, il volume, raccoglie i versi scritti da Fabio Tolledi, direttore artistico e regista del teatro leccese, in un arco di tempo che va dal 1992 al 2012, anni in cui la pratica della scrittura e quella del quotidiano lavoro nel teatro si sono fortemente intrecciate.

E’ lo stesso Tolledi a precisare la necessità e l’ineludibilità di questo intreccio: “Esiste la possibilità di praticare il teatro come corpo della scrittura, come corpo scrittura, come flusso, energia, scambio, processo del processo, come vertigine, in una parola come bordo. E proprio questo bordo, quest’apertura, rappresenta il luogo d’elezione di un fare poetico che non ripiega sulla pagina, ma sceglie il confine incerto tra scrittura e oralità”. Dialogherà con Fabio Tolledi lo scrittore Antonio Errico.

 

 

 

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