"Vado a Lecce", artisti, scrittori e storici in giro per la città
Venerdì 1 aprile 2016 alle ore 19,00, il nuovo libro di Franco Ungaro "Vado a Lecce. Artisti storici e scrittori in giro per la città" edito da Kurumuny verrà presentato presso la Casina Serrizzula di Anna Misurale a Magliano (Le).
La Casina Serrizzula si trova alla via per Magliano n. 136, a circa 200 metri dall'abitato sulla sinistra (da Lecce, dopo la svolta per Porto Cesareo, gira al secondo semaforo a destra). Dialogano con l'autore il giornalista Massimo Melillo e il prof. Salvatore Luperto. Letture di Anna Misurale. La presentazione si terrà in un ambiente conviviale per cui sono ben accolti coloro che porteranno vivande e bibite da consumare insieme.
L’ultima avventura letteraria di Franco Ungaro prosegue, dopo Lecce sbarocca, lungo il solco della narrazione urbana. Con Vado a Lecce artisti storici e scrittori in giro per la città (Edizioni Kurumuny) Ungaro ha raccolto e selezionato testi di oltre quaranta autori, salentini e non, che dagli anni Quaranta ad oggi hanaino raccontato Lecce attraverso parole, canzoni e poesie, articoli e saggi.
Come scrive Massimo Bray nella prefazione ‘la multiforme raccolta di Ungaro non si limita certo a questo: mescola generi e lingue diverse – marble floor e marble stairs sono ciò che colpisce l’immaginazione di Lee Ranaldo in Lecce, leaving, mentre il grande tenore Tito Schipa canta in salentino la sua Lecce gentile e beddha come un vero e proprio paradisu ’nterra – e ci offre allo stesso tempo un affresco della città che narra sé stessbaa attraverso i suoi artisti, scrittori, giornalisti e poeti, e un mosaico di impressioni fugaci, emozioni, meditazioni scaturite dalla penna dei viaggiatori che l’hanno visitata’.
L’affresco che ne viene fuori è di una città che incanta e sorprende, emoziona e ammalia, come pure di una città che, non di più e non di meno di altre città, nasconde colpe inconfessate, limiti e contraddizioni.
C’è la Lecce affascinante dell’oro e della pietra barocca , C’è chi racconta il passaggio dalla città povera e contadina degli anni Quaranta e Cinquanta a quella gaudente degli anni Ottanta con i prodromi della movida perenne, da quella visceralmente irrequieta e febbricitante di Edoardo De Candia e Tonino Caputo a quella ‘patafisica’, strampalata di Nonciclopedia o alla Lecce innevata di Bjorn Larsson. C’è Lecce vista con gli occhi e il cuore di unmigrante dal Libano, c’è la Lecce degli innamorati ciechi (Tito Schipa) e quella degli innamorati esigenti . Autori per i quali la geografia si fa poesia, atlante dei sentimenti.
Lecce viene raccontata in auto da Giorgio Caproni, in bicicletta con gli strani incontri di Bruno Brancher, a piedi da Antonio L. Verri, da una moto come fa il rapper Aban oppure da un treno in partenza (Mario Perrotta) o infine davanti alla plancia gialla attaccata sul treno Milano-Lecce che Roland Barthes osserva nella stazione meneghina.Luoghi, personaggi, caratteri, storie e microstorie narrate da punti di vista, ispirazioni e prospettive diverse con dettagli, curiosità e qualità letterarie diverse.
Vado a Lecce è infine un invito a custodire la memoria e la bellezza della città, un invito ai cittadini, leccesi e non, a scrivere altri e nuovi racconti della città con le proprie immagini e impressioni, con il proprio stile e punto di vista per un progetto artistico e letterario che può e deve diventare condiviso e partecipato attraverso il coinvolgimento di nuovi attori.
Franco Ungaro è stato sino al marzo 2015 direttore dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. Ha fondato l’Accademia Mediterranea dell’Attore (www.accademiaama.it) e nei giorni scorsi è stato nominato direttore artistico del Teatro San Domenico di Crema. Oltre a numerosi articoli in quotidiani e riviste nazionali e internazionali ha pubblicato Dimettersi dal Sud (Laterza 2006), Lecce sbarocca (2011).
Franco Ungaro
338 3746581338 3746581