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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Squinzano

Maurizio Monte: pubblicare libri, istruzioni per l'uso

Maurizio Monte, 29 enne, è un autore emergente nativo di Squinzano. Come tanti salentini, per mancanza di opportunità lavorative è emigrato al Nord. Oggi vive e lavora a Ravenna. Ha esordito in libreria con "Lecce-Ravenna - Andata e ritorno", libro frizzante e genuino, incentrato proprio sulla realtà dei nuovi migranti. Le sue pagine, vincitrici del concorso "Opera prima città di Ravenna" sono state pubblicate da Edizioni Clandestine, casa editrice di Massa.

Prima di coronare i propri sogni letterari, molti scrittori emergenti devono superare diversi ostacoli.
In Italia escono più di trecentomila libri ogni anno, eppure riuscire a farsi pubblicare un romanzo è impresa ardua. Il mercato dei libri è tutt'altro che fiorente, anche se negli ultimi anni si è registrato un lieve incremento delle vendite e nella nostra città finalmente stanno sorgendo molte librerie.
Come spieghi tutte queste difficoltà?

"Hemingway disse che la metà degli Italiani sono scrittori e l'altra metà non legge. Probabilmente è questo il motivo. La difficoltà di trovare una Casa editrice pronta a investire sull'opera di un autore emergente è in gran parte comprensibile".

Cosa consigli?

"Il consiglio che mi sento di dare a quanti vogliano rendere pubblico il proprio manoscritto è quello di partecipare a concorsi letterari magari documentandosi sul Web. Ce ne sono per tutti i gusti e in questo universo così complesso vincere un concorso è il miglior biglietto da visita".

"Vi inviterei a partecipare alla fiera del libro di Torino (lo scorso anno il ticket costava 7 euro) dove poter attingere informazioni preziose e fare incetta di cataloghi. Se ritenete che il vostro lavoro sia meritevole di considerazione, stampatelo (gli editori non accettano supporti magnetici e fanno bene). Poi inviatelo insieme ai vostri dati anagrafici e indirizzi alle case editrici che dimostrano maggior interesse al genere del vostro manoscritto".

"Ogni casa privilegia alcuni segmenti piuttosto che altri. Attenti a questo importante particolare.
Il mio consiglio è di non avere fretta, di non accettare al volo la prima proposta editoriale.
La scrittura è quanto di più intimo ci sia al mondo, tutelare i sentimenti con tutte le proprie forze è un dovere. E questo dovete farlo voi, non pensate che all'editore possa minimamente interessare l'aspetto romantico della faccenda. Egli è un mercante e in quanto tale, valuta la commerciabilità del prodotto. Punto".

Ci sono spese da affrontare?

"Molto spesso pubblicare un libro comporta delle spese non indifferenti. Anche per questo consiglio di perseguire la via dei concorsi. Ce ne sono alcuni che come premio prevedono la pubblicazione gratuita del libro. Il concorso contribuisce in ogni caso a farsi un curriculum da presentare alle case editrici, affaccendate nel monetizzare le opere degli scrittori affermati. Non accettate assolutamente la partecipazione alle spese se non vi viene consegnato un corrispettivo di copie al denaro versato.
Se sarete così bravi da non regalarne, le venderete rientrando presto con le spese. Bastano un paio di presentazioni fatte bene e qualche amico vero che sposi la causa".

Per te è stato difficile pubblicare?

"No. Ho avuto diverse proposte editoriali, sono stato fortunato".

Bravo probabilmente…

"Probabilmente bravo, sicuramente fortunato. Ho seguito un percorso piuttosto anomalo. Ho vinto un importante concorso in Emilia Romagna ma ho rifiutato il premio, cioè la pubblicazione gratuita del romanzo, perché avrei dovuto "sottostare" alla prefazione di uno sconosciuto (l'assessore alla cultura di Ravenna) e soprattutto perché la veste tipografica dei libri che avevano vinto le precedenti edizioni non mi soddisfaceva per niente. Troppa economia nella qualità della carta, nella stampa e nella rilegatura".

Invece hai preferito la Casa editrice toscana Edizioni Clandestine. Ritieni di aver fatto la scelta giusta?

"Oggi non saprei dire se ho fatto bene a scegliere Edizioni Clandestine acquistando ben centocinquanta copie come partecipazione alle spese è prematuro dirlo. Posso affermare con certezza che la veste tipografica del libro "Lecce-Ravenna. Andata e ritorno" è molto accattivante".

Chi ha scritto la prefazione?

"Elisabetta Liguori, la scrittrice leccese. Leggete "Il correttore", il suo secondo libro appena pubblicato. Sono fiero di avere nella mia terra una scrittrice di questo livello e penso che la sua prefazione abbia avvalorato il mio libro".

Lecce-Ravenna. Andata e ritorno". Chi ha deciso il titolo?

"Loro. Decidono tutto loro. Quando sei un esordiente ti tocca ingoiare molti rospi. Io sono stato fortunato perché le numerose proposte editoriali mi hanno ingrossato la voce dal primo momento ed ai miei Editori dissi che se non mi avessero fatto realizzare la copertina del libro non avrei firmato il contratto. Il giorno dopo mi contattarono dandomi il loro benestare".

Si riesce a reperire facilmente il tuo libro?

"Sì. Edizioni Clandestine si appoggia a Pde, una società di distribuzione fra le più importanti. Ecco, questo è un altro punto fondamentale: prima di accettare una proposta editoriale fate un giro nelle librerie della vostra città e non solo. Chiedete se i libri di quell'Editore si possono reperire.
Se si possono ordinare è già tanto. Non dimenticate che voi siete esordienti e il vostro libro fra quelli di Camilleri, De Carlo, Faletti e compagnia bella, per il libraio non sarebbe altro che una mosca ze tze".

Maurizio, quello che si chiede molta gente è quanto si guadagna sulla vendita di un libro?

"La scala dei compensi per l'autore (là dove il contratto lo prevede), va dal 6 al 12% del prezzo di copertina. Un crimine. Nel 99 per dei casi gli editori propongono il 6 per cento. Ciò vuol dire che la vendita di 500 libri vi farebbe intascare 300 euro che andrebbero a compensare quello che avrete precedentemente elargito per la promozione. Oltretutto si è considerata la migliore delle ipotesi perché vendere 500 libri equivale ad un successone esagerato per un esordiente".

E nel Salento com'è "il terreno"?

"Per noi pugliesi in genere, è oltremodo difficile pubblicare perché nella nostra terra stenta a decollare la cultura del libro. La Puglia ha un mercato del libro pressappoco insignificante, vale a dire il 3 per cento del fatturato nazionale. Se si considera che è una delle regioni più popolose, il dato percentuale diventa imbarazzante.

Tenendo conto che il tuo romanzo trasuda salentinità, come mai non hai pubblicato con un editore locale?

"Ho contattato una sola casa editrice della provincia di Lecce per poi rifiutare la successiva proposta editoriale giunta 3 mesi dopo (tempo medio di valutazione delle piccole Case)".

Perché?

"Ho preferito Edizioni Clandestine nonostante il contratto fosse conforme a quello dell'Editore nostrano di cui non faccio il nome, avendone grande rispetto. Quel rispetto che non mi fu corrisposto quando presentai il manoscritto personalmente dopo aver affrontato un viaggio di 750 chilometri per venire fino a Lecce. La direttrice non mi aprì nemmeno la porta dell'ufficio e ordinò telefonicamente alla sua segretaria di prendere in consegna il mio scritto. Sembrava che mi stesse facendo un favore e lì capii quanto conta un autore emergente per gli Editori. Ci restai malissimo perché avevo fissato quell'appuntamento alla fiera del libro a Torino".

Come vanno le vendite del tuo libro?

"Benissimo. Le città con i maggiori riscontri sono Bologna, Lecce, Ravenna e Napoli. Anche in Lombardia le vendite vanno bene. Il livello generale di questo romanzo è stato una sorpresa per tutti".

Ti aspettavi il riscontro unanime della critica?

"Si".

Avresti qualche appunto da fare ai tuoi editori?

Avrebbero potuto fare più pubblicità. Da contratto ho diritto all'esposizione nelle fiere di Roma e Torino, due manifestazioni con cassa di risonanza continentale. Ma non mi basta. Non per arroganza ma perché si è appurato che il romanzo "Lecce-Ravenna. Andata e ritorno" ha grandi riscontri commerciali quindi avrei voluto più visibilità. La differenza fra piccolo e grande Editore sta proprio nella pubblicità ed è tutto dire. Del resto accedere a Einaudi, Mondadori, Feltrinelli, ecc., risulta quasi impossibile. C'è chi è riuscito ad avere udienza pur essendo esordiente ma qui si entra nella materia "santi in paradiso" della quale il sottoscritto non sa nulla.

Altre pecche dei tuoi Editori?

"I refusi. Ce ne sono troppi. Avrebbero dovuto fare più attenzione nella correzione del testo.
In ogni modo con loro mi sto trovando benissimo e sono convinto che negli anni a venire questa Casa editrice farà molto parlare di sé".

Censure?

"Edizioni Clandestine non mi ha censurato o modificato un sol pensiero che sia uno".

Potresti suggerire dei nomi a cui presentare i manoscritti inediti?

"Suggerirei Fernandel, Ponte alle Grazie oppure Guanda a chi intende puntare un po' più in alto.
Mi sembrano Case molto attente agli esordienti e alla narrativa. Per scritti di denuncia vi consiglio Sensibili alle Foglie (che ha pubblicato in prevalenza libri di detenuti) o, se avete roba scottante Malatempora".

E nel Salento?

"Non so. Non sono informato".

Quali autori consigli a chi sta movendo i primi passi nel mondo della lettura?

Ai giovani Fabio Volo, De Crescenzo e Faletti. Agli adolescenti "il diario di Anne Frank" e "Siddartha" di Hesse. Credo che non ci sia di meglio per invogliare alla lettura.

E "Lecce-Ravenna. Andata e ritorno"?

"A tutti, indistintamente. E' un romanzo che non può mancare nella libreria del salentino".

Un ultimo consiglio ai giovani scrittori…

Scrivete se sentite la musa, scrivete per amore e per voi stessi soprattutto. La pubblicazione non è indispensabile. Una delle mie scrittrici preferite non ha mai pubblicato nulla. E se pubblicherete sappiate che sulla vostra testa si accenderanno dei riflettori molto fastidiosi. Ma non vi costernate per questo. C'è soltanto una cosa che sia peggiore dell'essere chiacchierato, ed è quella di non esserlo".

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