Pino Aprile presenta "Il male del Nord"
PINO APRILE è il nuovo ospite della rassegna INCONTRI d'AUTORE, domenica 4 ottobre alle ore 19.00 in piazza Umberto I a Vignacastrisi.
"IL MALE DEL NORD: Perché o si fa l'Italia da Sud o si muore" è il suo ultimo interessante libro che presenterà dialogando con Alessandra Lezzi.
Il covid-19 è il messaggero (più del telefonino) venuto ad annunciare e sancire la fine della civiltà industriale e la diffusione planetaria di quella informatica; la fine del modello economico che si basa sulla concentrazione di tutte le risorse e delle possibilità in poche megalopoli che crescono a spese di tutto il resto, generando disuguaglianze sociali e territoriali: ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri, servizi ultramoderni per pochi e nulla per gli altri (autostrade superflue e altra velocità ferroviaria sovradimensionata a Nord, non a Sud, e persino nemmeno il treno a velocità qualsiasi).
Il virus ha imperversato e imperversa proprio nelle cattedrali delle disuguaglianze, inducendo all’abbandono delle megalopoli (si stanno svuotando New York, Los Angeles, San Francisco… e ci si trasferisce nelle aree finora semispopolate; in Italia, la migrazione di centinaia di migliaia di persone in fuga dalla Lombardia verso il Sud ha dato la rappresentazione anche visiva dell’inversione della storia e dei valori, ha scritto il quotidiano spagnolo El Pais).
L’isolamento e il ritorno ai paesini abbandonati del Mezzogiorno e delle aree appenniniche interne, causa virus, ha confermato per alcuni e fatto scoprire a tutti gli altri che la presenza fisica sul posto di lavoro è raramente necessaria e si può far tutto o quasi “da remoto”, da quei borghi da cui si era fuggiti e che ora vengono riabitati.
Il futuro è nelle zone in cui sembrava si stesse perdendo non solo il presente, ma anche il passato: il Sud (più le aree interne appenniniche e qualche zona alpina) colpevolmente condannato dallo Stato italiano, nonostante i ripetuti richiami dell’Unione Europea lasciati cadere nel vuoto, a unica macroregione del continente senza servizi e infrastrutture di livello europeo. Tanto che l’UE, nel piano di ripartenza finanziato con 173 miliardi, dice esplicitamente che vanno provilegiati il Mezzogiorno, perché a più alto differenziale di sviluppo e il recupero delle aree interne. Alla stessa conclusione giungono le analisi e i rapporti di economisti di università diverse (Bolzano, Barcellona, Napoli, Bari, Cosenza…) e la Svimez.
È l’ultima occasione per fare un Paese dell’Italia, mai davvero unita e costruita a mano armata con un Nord che ha fondato la sua crescita sullo sfruttamento del Sud colonia interna.
Ingresso libero con mascherina fino ad esaurimento posti.
In caso di mal tempo l'incontro di terrà presso la Biblioteca "Maria Paiano" in via Asilo Infantile 38.
Coordinamento Pasquale De Santis