Quarto incontro Neuroscienze Cafè
Il seminario è inserito nella Rassegna Neuroscienze Cafè 2014, organizzata dall'Istituto di Arti Terapie e Scienze Creative di Carmiano (LE) e dalla Provincia di Lecce.
Neuroscienze Cafè è pensato per un ampio pubblico: Psicologi, Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, Fisioterapisti, Pedagogisti, Assistenti Sociali, Educatori Professionali, Dirigenti ed Operatori di Comunità (nel settore Minori, Anziani ed Handicap, fisico e psichico), Operatori dei Centri di Salute Mentale, Infermieri (Professionali e Generici), Insegnanti, Insegnanti di Sostegno, Studenti Universitari, Operatori impegnati nel volontariato, Arte Terapisti ecc. e semplici curiosi, interessati agli argomenti trattati.
INGRESSO LIBERO E GRATUITO PER TUTTI - La prenotazione non è obbligatoria, ma gradita. Per prenotarsi inviare una e-mail a: neuroscienze@artiterapielecce.it.
Venerdì 16 Maggio 2014 - ore 17,00 - "Musicoterapia e Alzheimer", tenuto da Stefano Centonze - Presidente Ist. Arti Terapie e Scienze Creative; ore 18,00 - "La stimolazione cognitiva per la riabilitazione del paziente con demenza", tenuto da Irene Albanese - Psicologa.
ABSTRACT DELL'INTERVENTO
Perdere il contatto con se stessi è senza dubbio l'aspetto più grave della demenza. Negli interventi per la prevenzione terziaria delle patologie degenerative del sistema nervoso centrale, come dimostrato dagli studi sulla plasticità neuronale, le attività creative e l'esercizio fisico costituiscono un valido supporto alla terapia farmacologica, quando addirittura non la strada privilegiata per rallentare l'inesorabile decadimento cognitivo che esse comportano. L'importanza di introdurre la musicoterapia nella riabilitazione dell'Alzheimer è supportata da una serie di studi scientifici che hanno valutato attentamente le condizioni degli anziani durante e dopo ogni seduta: in generale si osserva che si riducono i sintomi più invalidanti della malattia e, pur sottolineando che i canti e le improvvisazioni strumentali non hanno alcuna pretesa di guarire, è palese che la partecipazione regolare alle sedute, soprattutto per pazienti ancora autosufficienti, aiuta a rallentare i processi degenerativi e migliora le condizioni generali, specie se il malato vive in istituto.
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