"I Re dell'Africa": il nuovo romanzo del leccese Giuseppe Resta
“I re dell’Africa” di Giuseppe Resta è un romanzo corale in cui si raccontano le storie di uomini e donne dalle diverse posizioni sociali e condotte morali, ma i cui destini sono irrimediabilmente intrecciati; l’autore presenta un dramma dell’imbroglio e dell’avidità, dell’evasione fiscale e della corruzione, dello sfruttamento dei più deboli e dell’inquinamento ambientale, in cui riesce miracolosamente a trovare spazio un sovrumano e spietato senso della Giustizia (la Nemesi), che arriva a separare i giusti dagli iniqui.
È un’opera amara e cinica, e proprio per questi motivi profondamente realistica; è un romanzo di denuncia in cui si narra dell’arrogante distacco di chi corrompe la propria anima o vende quella altrui per pochi denari, ma anche del coraggio di coloro che decidono di combattere per la propria terra e per la gente che vi abita, che mangia i prodotti velenosi che da essa nascono, e che respira la sua aria ormai contaminata.
Questo libro è una discesa nell’inferno dell’illegalità diffusa e delle discariche abusive: l’autore ci accompagna nei gironi malsani dove i dannati decidono i destini di tutti, dove si fanno affari loschi a discapito degli innocenti. Giuseppe Resta è nato nel 1957 a Galatone.
Architetto con qualificata esperienza nell’edilizia di qualità e nel restauro, si è sempre battuto per la difesa e la valorizzazione del territorio. Ha collaborato con il sito di storia medievale dell’Università di Bari e con varie testate giornalistiche. È cofondatore della rivista culturale A Levante. Nel 2003 ha pubblicato un libro sulla storia dell’architettura del Palazzo Marchesale di Galatone.
Nel 2012 ha presentato la raccolta di racconti “Scirocchi Barocchi” e nel 2018 il romanzo “Quel millenovecento69” (I Libri di Icaro). Negli ultimi vent’anni ha redatto diverse guide sulla sua terra e ha dato il suo contributo per la stesura di saggi e racconti in numerose opere collettive e in alcune rappresentazioni teatrali.