"Sangue di nemico", il primo romanzo di Giacomo Toma
Interessante esordio del giovane di Monteroni, laureato in giurisprudenza, ma con la passione della scrittura: nel suo libro, la storia dell'Arneo e il racconto collettivo di una comunità contadina
MONTERONI - Un autore emergente, con un romanzo tra storia popolare e memoria collettiva: Giacomo Toma, giovane di Monteroni, laureato in Giurisprudenza, presenta nella suggestiva cornice delle Officine Cantelmo di Lecce "Sangue di nemico", edito da Lupo editore. Il Salento che fa da sfondo alla storia è l'Arneo, territorio epicentro, alla fine del secondo conflitto mondiale, di scontri e ribellioni contadine.
Il racconto della miseria di Monteroni, dove i braccianti ridotti in condizioni penose insorgono contro il sistema e le ingiustizie, anche se soccombono alla polizia, che reprime la rivolta. Dentro la vicenda di una comunità, c'è quella personale di Alfredo e Maria, innamorati, ma allo stesso tempo colpiti dai pettegolezzi di una società poco moderna. Il Salento viene descritto come una terra di fatalismo e, contemporaneamente, come sede di emozioni reali e sincere. C'è nella vicenda raccontata, il desiderio del riscatto dalla povertà della guerra e dai tanti soprusi societari.
Il racconto della miseria di Monteroni, dove i braccianti ridotti in condizioni penose insorgono contro il sistema e le ingiustizie, anche se soccombono alla polizia, che reprime la rivolta. Dentro la vicenda di una comunità, c'è quella personale di Alfredo e Maria, innamorati, ma allo stesso tempo colpiti dai pettegolezzi di una società poco moderna. Il Salento viene descritto come una terra di fatalismo e, contemporaneamente, come sede di emozioni reali e sincere. C'è nella vicenda raccontata, il desiderio del riscatto dalla povertà della guerra e dai tanti soprusi societari.