"Sono liberadentro": il libro di Ada Fiore
Martedì 5 Dicembre ore 19.00 Natale e Teatro Zemrude, per la direzione artistica di Daniela Diurisi e Agostino Aresu, negli spazi della storica caffetteria Natale a San Cesario di Lecce presentano un nuovo appuntamanto di Spazio Natale.
Spazio dedicato agli incontri con l’autore, presentazione di libri, documentari e opere di vario genere. L’incontro, ad ingresso libero, ospiterà la presentazione del libro di Ada Fiore
SONO LIBERADENTRO, Traffico di pensieri stupefacenti dal carcere di Borgo San Nicola di Lecce. Eserciziario per ogni stagioni della vita. Un progetto di Industria Filosofica nato all'interno del carcere di Lecce che ha coinvolto in un laboratorio le donne "detenute comuni". Relatore: Viviana Zizza (funzionario giuridico-pedagogico in servizio presso il carcere Borgo San Nicola di Lecce)
Spazio Natale si affianca agli ormai avviati “Aperitivi Sonori” del giovedì. INFO 0832 202462
SONO LIBERADENTRO
Traffico di pensieri stupefacenti dal carcere di Borgo San Nicola di Lecce
Eserciziario per ogni stagioni della vita
di Ada Fiore
Francesca, Maria Grazia, Maria, Melany, Paola, Adriana, Maria sono detenute comuni del carcere di Borgo San Nicola di Lecce e nella loro vita non hanno mai partecipato ad un laboratorio di filosofia. In realtà non conoscono nemmeno cosa sia la filosofia , ma ciò non è importante. All’inizio considerano il laboratorio un’alternativa alla cella, un modo come un altro per trascorrere quel maledetto tempo. Poi però, accettano di mettersi in gioco e provare a conoscersi meglio, o forse, di iniziare a conoscersi. Prima di questi incontri, non si erano mai parlate in questo modo Tutto ciò che sapevano l’una dell’altra , era il cognome di ciascuna, il numero della cella, il motivo della loro reclusione. Quali fossero i loro sentimenti, che cosa provassero, come immaginavano il futuro, erano domande che mai avevano sfiorato i loro pensieri diventati gelidi come quei corridoi da attraversare per arrivare alla stanza destinata al mostro laboratorio. Da gennaio a maggio 2017, ogni martedì, per 2 ore, si sono raccontate e ascoltate, e tra lacrime e commozione hanno discusso di amore, amicizia, tempo e libertà. Si sono scambiati pensieri: hanno conosciuto quelli di Platone, sant’Agostino, Aristotele; hanno ricambiato donando a tutti noi i loro. Un vero “traffico di pensieri stupefacenti” grazie ai quali cominciare a sentirsi per la prima volta #liberedentro.
SONO LIBERADENTRO è un progetto nato all'interno del carcere di Borgo San Nicola di Lecce e rappresenta la prosecuzione di un laboratorio di filosofia realizzato nel corso dell'anno 2017, curato da Ada Fiore, responsabile scientifica di Industria filosofica.
Il laboratorio di filosofia è stato indirizzato alle donne “detenute comuni” ristrette nell’ istituto, e si è soffermato su quattro nuclei tematici: amore, amicizia, tempo, libertà.
Le detenute hanno letto alcuni testi filosofici appositamente selezionati, che sono diventati punto di riferimento per una riflessione sulle loro vite, sulle loro storie e drammi personali.
Il materiale raccolto in questi incontri è stato suddiviso in quattro parti (quattro argomenti corrispondenti alle quattro stagioni della vita: amore-primavera; estate-amicizia;tempo –autunno; inverno-libertà) e proposto in una piccola edizione sotto forma di eserciziario, destinato a tutte le donne che pur essendo libere, sono in realtà prigioniere della loro esistenza.
Ogni stagione occupa dieci pagine, in ognuna delle quali è possibile leggere una frase della detenuta accompagnata da un pensiero d'autore. A pie’ di pagina si trovano, invece, tre domande, strettamente legate al contenuto descritto e ispirate al racconto delle esperienze di ciascuna.
Rispondere a quelle domande significherà riflettere sulla propria esistenza, perchè
i pensieri delle detenute, le loro riflessioni, le loro domande, sono diventate uno strumento per avviare un cammino verso una maggiore consapevolezza di sé.
L’eserciziario, inoltre, contiene nel suo interno una cartolina con il destinatario già scritto: “Alle detenute del carcere di Borgo San Nicola.”