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Terzapagina. Canali, Magnelli, Maroccolo e Zamboni insieme nel segno dei Csi

In "Ciò che non deve accadere, accade" i quattro ex musicisti dello storico gruppo, orfani di Lindo Ferretti, ma con l'aggiunta di Angela Baraldi e del batterista Simone Filippi, tornano a suonare assieme dopo quindici anni alle Cantelmo

LECCE - Saranno un po' meno "Fedeli alla linea" ma il loro talento musicale è rimasto intatto nel tempo. E senza ombra di dubbio i loro nomi sono ancora impressi nella storia del rock alternativo italiano. Dopo quindici anni, Giorgio Canali, Francesco Magnelli, Gianni Maroccolo e Massimo Zamboni tornano insieme sul palco per riproporre il repertorio dei Csi, band nata dalle ceneri dei Cccp - Fedeli alla linea".

Orfani del leader storico, Giovanni Lindo Ferretti, ma con la partecipazione della cantante Angela Baraldi (un premio della critica a Sanremo nel 1993 tra le nuove proposte e un ruolo da protagonista in Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores) e del batterista Simone Filippi, tornano a calcare assieme il palco con il repertorio dei Csi nel mini tour "Ciò che non deve accadere, accade. Nessuna garanzia per nessuno", che, venerdì 13, alle 22.30 (ingresso in prevendita 13 euro + dp nel circuito BookingShow, al botteghino 18 euro) approda alle Officine Cantelmo di Lecce in collaborazione con Coolclub, Uasc e MollyArts.

Un incontro non destinato ad altro se non al piacere di riproporre brani entrati ormai nella memoria collettiva. Non è infatti previsto nessun “seguito” su cd o dvd ai pochi concerti previsti. Canzoni straordinariamente attuali che sicuramente ci ridaranno quel “suono Csi” così unico e mai ritrovato in nessun altro progetto musicale e a cui il pubblico ha dimostrato sempre grande attenzione e partecipazione.

“Ritrovarsi sullo stesso palco, dopo una quindicina d'anni. Un concerto, poche date uniche, assieme. Ci sono ottime motivazioni forti per farlo - spiega Zamboni -. Scriveranno alcuni 'Ex-Csi', altri 'Reunion'. Pazienza. Occorrerebbe maggior fantasia nel valutare, ma va bene così".

"Sembra impossibile ritrovarsi nell'Italia di oggi - prosegue -, dove tutto induce a perdersi, a rinchiudersi in storie private che possono anche essere languorose e di soddisfazione ma sempre più soltanto personali. E sempre più difficile è pronunciare una parola facile 'Noi'. Noi, ci siamo. Senza nostalgie di futuro, senza progetto costituito, senza smanie, ci siamo perché è bello e giusto esserci. Abbiamo assistito a un degrado esasperante del nostro Paese, in questi quindici anni; ognuno di noi a suo modo ha dato una forma pubblica, condivisa, al malessere che governa tutti".

"Ciò che non doveva accadere, accade quotidianamente - aggiunge -, in forma progressiva e asfissiante. 'Nessuna garanzia per nessuno', dicevamo in una nostra canzone, Buon anno ragazzi, ricordate? Quello che sembrava impensabile, ansia d'artisti, oggi è pratica giornaliera. Fragorose, pesanti, monolitiche, apocalittiche, le nostre canzoni segnalano ancora le paure e le premonizioni del nostro declino. Spegnere il video, uscire di casa, muoversi, vivere, sognare, ritrovarsi, guardarsi, esserci, noi, voi - conclude -, è ancora una volta l'antidoto migliore”.

Info 0832303707 - www.coolclub.it

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