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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. Compleanno speciale per Coolclub: dieci anni di officina culturale

La Società Cooperativa, nata dopo anni di attività informale, spegne le candeline al termine del primo decennio di vita: una cinque giorni di eventi per festeggiare questo passaggio e raccontare di un'impresa non "ordinaria"

LECCE - Quei bravi ragazzi. È il caso di dirlo. In giornate dove non si è ancora del tutto sopita l'euforia da Oscar, il riferimento ad uno dei film migliori di Martin Scorsese appare logico per introdurre una storia locale e i suoi protagonisti. Solo che i "bravi ragazzi" in questione, fortunatamente non sono una banda di gangster, come nella celebre pellicola citata, ma i volti umani di CoolClub. Che forse, nella vita, avrebbero voluto pure fare i gangster (non è dato saperlo), ma sono finiti per diventare un riferimento culturale per il Salento dell'ultimo decennio e per la Puglia.

Sì, non li si può definire diversamente Cesare Liaci, Antonietta Rosato, Osvaldo Piliego, Pierpaolo Lala e tutti i collaboratori di questa "famiglia" operosa: bravi ragazzi. E non per buonismo melenso o per cortesia obbligata (essendo il non biografo ufficiale di uno di loro potrei essere oggetto di questa accusa). C'è un'attenzione oggettiva che si sono meritati attraverso la realizzazione di una stimolante officina di cultura e non solo.

Compie dieci anni la Società Cooperativa CoolClub, nata dopo tempi di attività informale (come definita dagli stessi soci), passata da un semplice logo ad un'associazione, prima del grande salto. Dieci candeline, vissute all'insegna delle proposte, dell'organizzazione di eventi, festival, rassegne, libri, produzioni, promozioni e uffici stampa. Dentro a questo periodo, un giornale, un sito e tante preziose recensioni di ogni tipo.

In prima linea, tra successi e qualche legittimo fallimento per chi, comunque sia, ci prova sempre a lasciare un proprio contributo alla comunità. Dieci anni, che sembrano tanti per chi li ha vissuti, ma che permettono ad una creatura di questo tipo di sentirsi ad un passo dall'adolescenza.

Le ricorrenze, in qualche caso, possono diventare un problema, risultare fastidiose. Perché se, da un lato, rappresentano un traguardo stimolante, fatto di bilanci e prospettive da cui ripartire, d'altro canto, rischiano di finire fagocitate nell'elogio a tutti i costi. CoolClub non ha scelto la strada dell'"autocelebrazione" pomposa. Ci saranno cinque giorni di piccoli eventi, interamente gratuiti, da mercoledì 19 a domenica 23 marzo, con un programma ricco (consultabile qui) ma sobrio, quasi a ripercorrere idealmente la storia di questa "impresa".

Un racconto nell'oggi di ciò che è stato, ma che non finisce qui. Anzi. E a proposito di racconti, c'è un aneddoto obbligatorio per questa festa: una sera, ad Otranto, nello scambio di pareri sulle rispettive esperienze professionali, uno dei ragazzi di CoolClub mi confessò che, nella sua vita, non aveva disdegnato per inseguire i propri progetti anche di "sparare fumo nei concerti", con evidente riferimento all'effetto da creare sui palchi durante le esibizioni degli artisti (bando a possibili fraintendimenti sul "fumo" nei concerti).

Battute a parte, CoolClub è stata ed è esattamente questo: una presenza discreta che fa cultura a 360°, senza alzare la voce, capace di supportare appuntamenti di risonanza (Sud est indipendente, Italia Wave Love Festival, Officine della musica, La poesia nei jukebox, Locomotive Jazz Festival, Notte Noir di Soleto, Salento Negroamaro, La notte bianca di Melpignano, Capodanno dei Popoli della Provincia di Lecce, Festival itinerante La Notte della Taranta, La Focara di Novoli, solo per citarne qualcuno), passando all'attenzione meticolosa per i dettagli logistici come, appunto, può essere un semplice effetto scenico ad un concerto.

Un laboratorio quotidiano che non cede allo snobismo di quelle realtà che pensano (e ostentano) di far "cultura". I ragazzi di CoolClub li trovi lì, dietro ad un palco, a stressarsi perché ogni cosa funzioni al meglio, e a gioire quando l'emozione di un evento diventa condivisa.

Henry Hill, nel film di Scorsese, rammentava che a sua memoria aveva sempre voluto fare il gangster. Chissà se i ragazzi di CoolClub hanno pensato di creare questa impresa da sempre. Poco importa. Quello che conta è che, per le ragioni esposte, a quei bravi ragazzi, come suggerirebbe Benigni, "tocca volere bene". E allora, buon compleanno, CoolClub.

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