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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. "In gioco con le mie canzoni nel progetto Emily Is Pregnant"

Emilio Maggiulli racconta il suo percorso artistico e la scelta di portare in giro le proprie composizioni: il 2 gennaio aprirà la data di Roberto Dell'Era a Parabita. "Sogno un disco ma ora voglio fare conoscere la mia musica"

LECCE - Ha fatto l'esordio con il suo nuovo progetto (Emily Is Pregnant) e si prepara ad una serie di appuntamenti per farlo conoscere, primo fra tutti, quello del 2 gennaio, al Before di Parabita, quando aprirà il concerto di presentazione del nuovo disco di Roberto Dell'Era, musicista degli Afterhours: Emilio Maggiulli, una vita per la musica, tanta gavetta e voglia di far ascoltare le sue canzoni, si racconta, tra passato, attese, prospettive e progetti futuri.

Dopo l'esordio alle Officine Cantelmo, Emily Is Pregnant si esibirà il 2 gennaio al Before di Parabita in apertura al concerto di presentazione del nuovo disco di Roberto Dell'Era, musicista degli Afterhours. Un'occasione importante per promuovere il tuo progetto musicale. Come nasce Emily Is Pregnant?

"Esiste da anni, chi mi conosce sa che scrivo e compongo praticamente da sempre, ma alle volte nella vita non ci si sente pronti o si ha il timore di non piacere, e allora rimandi... Facendo ascoltare le mie canzoni alle persone che mi sono vicine e mi circondano, ho realizzato che in effetti fosse un peccato tenerle nascoste, ho realizzato che in fondo non c'è nulla da perdere. Seguendo anche i consigli e suggerimenti di chi mi vuole bene e apprezza quello che faccio, ho deciso di mettermi finalmente in gioco, ed ecco che nasce Emily Is Pregnant".

Il tuo percorso artistico si è già alimentato di numerosi live. Cos'è per te la musica? Quali finora le esperienze che ti hanno maggiormente formato e quelle che ti sono servite per capire di voler provare a fare musica?

"Lo so che potrei apparire banale ma non posso nascondere che la musica per me è tutto, nonostante talvolta mi faccia soffrire: senza di lei non potrei vivere, non sarei io in fondo. Sono otto anni che suono in giro per locali, con le mie cover band e qualche progetto inedito con cui ho avuto modo e piacere di collaborare. Tutto quello che fai inevitabilmente, ovviamente, diventa esperienza, tasselli che ti fanno capire cosa vuoi fare e come lo vuoi fare. Ho capito di voler fare musica a circa dieci anni, quando vidi arrivare mio padre a casa con una tastiera della Roland. I primi quattro accordi che imparai li usai per scrivere una canzone, e ora sono qui con decine di canzoni in cantiere in attesa di darle alla luce".

Cosa ascolti generalmente e quanto i tuoi gusti musicali influenzano quello che scrivi o suoni negli spettacoli?

"Sono molto attratto dalla musica alternativa, quella che difficilmente passano per le radio nazionali, poi, che sia rock, pop, o musica elettronica in genere, l'importante è che mi stupisca in qualche modo. I miei gusti sono vari, ma confluiscono poi sempre in un'unica direzione, ispirazione per cose mie. Di tanto in tanto cerco di sperimentare qualcosa quando suono in giro con le mie cover band ma la partita ha inizio quando sono solo in casa d'avanti al pc con la chitarra in mano o la famosa tastiera e qualche scarabocchio di testo che butto giù al momento o tiro fuori da qualche pagina di agenda dimenticata".

Quali gli appuntamenti live che ti attendono dopo Parabita e cosa progetti per il futuro?

"Dopo la data al Before, ci sono alcune date a cui stiamo lavorando. Conto di poter dare quanto prima un calendario completo con i prossimi appuntamenti. Di certo, mi piacerebbe presentare in queste occasioni le mie canzoni. Per quanto riguarda il futuro, mi piacerebbe realizzare un disco, un qualcosa che possa considerarsi la conclusione di un percorso durato anni e dare il via ufficiale".

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