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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. “I buoni”, il romanzo lucido e feroce firmato da Luca Rastello

La storia di don Silvano, l'uomo santo con il maglione consumato, e del suo rapporto con Aza, ragazzina dei cunicoli: il libro, pubblicato da Chiarelettere, mette a fuoco ciò che è sotto gli occhi e che non si vuole vedere

I buoni lottano per salvare il mondo. Le loro crociate si chiamano «progetti», il loro dio è la legalità. A guidarli c’è don Silvano. Lui è l’uomo santo con il maglione consumato e lo sguardo sofferente che predica sulla strada e nel palazzo, vicino agli ultimi e ai politici, alle rockstar, ai galeotti e ai magistrati.

È nel suo tempio che approda Aza, ragazzina dei cunicoli, esile e fortissima, scampata a un passato di fogna e violenza con la forza dell’ambizione: a lei Silvano onnipotente ha concesso una lingua nuova, una casa, una carriera, persino un amore. Le ha dato la vita. Pazienza allora se il tempio è cartongesso, se la lotta è solo nei toni con cui si pronunciano parole di conciliazione: Aza dovrà tenere stretta la corda che la lega a don Silvano fino a scorticarsi le mani. Anche quando, attorno, ogni cosa comincia a precipitare.

Rastello ha scritto un romanzo lucidissimo e feroce, capace di mettere a fuoco ciò che è sotto gli occhi e che pure – per negligenza o istinto di conservazione - non si vuole vedere. Ma non c’è retorica che possa reggere alla verità della letteratura. E a sentirsi scoperti, alla fine, sono i lettori col proprio bisogno di convivere con il male fingendo di combatterlo, la necessità di accettare un mondo che stritola, abitandolo sotto anestesia.

 Luca Rastello ha viaggiato e lavorato nei Balcani, nel Caucaso, in Asia centrale, in Africa e in America del Sud. Ha lavorato per il Gruppo Abele e ha diretto «Narcomafie», «L’Indice» e Osservatoriobalcani.org. Ha scritto La guerra in casa (Einaudi), Piove all’insù, Undici buone ragioni per una pausa (entrambi per Bollati Boringhieri), La frontiera addosso (Laterza) e, per Chiarelettere, Io sono il mercato e Binario morto (con Andrea De Benedetti). I suoi libri sono tradotti in Spagna, Norvegia, Stati Uniti, Polonia e Gran Bretagna.

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