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Terzapagina. "Il Cavaliere nero" e il suo tesoro nel libro di Biondani e Porcedda

Nella settimana cruciale con al centro dell'agenda politica la decadenza di Berlusconi, un libro edito da Chiarelettere a firma di due giornalisti, che con documenti originali e inediti approfondisce la vicenda della frode fiscale

Nella settimana cruciale del suo destino politico, con il voto sulla decadenza fissato per mercoledì 27 novembre, Silvio Berlusconi è tornato al centro della scena, dopo le dichiarazioni di ieri sera alla convention di Forza Italia, in cui ha rispolverato argomenti come la "persecuzione giudiziaria" e il “golpe". Ma "Il Cavaliero Nero. Il tesoro nascosto di Silvio Berlusconi", il libro di Paolo Biondani e Carlo Porcedda, uscito per Chiarelettere, è destinato ad alimentare la discussione e le polemiche.

Grazie ai documenti originali e inediti alla base della condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale, il libro svela dove sarebbe nascosta la gigantesca cassaforte di denaro nero del Cavaliere. Quanti soldi contiene, come è stata creata, a cosa è servita. I magistrati del processo Mediaset (sedici su sedici), in tutti i gradi di giudizio, scrivono che Berlusconi ha immagazzinato somme immense nei più impenetrabili paradisi fiscali. Nel testo, vengono fornite le prove di un enorme patrimonio nero, con i nomi delle società offshore che la Fininvest ha riempito per anni di fondi riservati. I contatti con avvocati, affaristi e faccendieri che lo hanno aiutato a nascondere il tesoro. Tutto scritto nei documenti, che vengono pubblicati per la prima volta.

Carte ufficiali e incontestabili, a partire dalle quali gli autori raccontano un’avventura incredibile, che si legge come un romanzo e che ha impegnato per anni magistrati e investigatoriimage001-9-12, tra mille ostacoli, archivi che spariscono, testimoni corrotti, personaggi da film come, tra gli altri, l’intoccabile Frank Agrama. Il racconto definitivo di un sistema illegale che ha condizionato un intero paese e arricchito una famiglia.

Paolo Biondani, giornalista, dal 1990 cronista giudiziario del “Corriere della Sera”, dal 2007 scrive per “l’Espresso”. Con Mario Gerevini e Vittorio Malagutti ha pubblicato il libro "Capitalismo di rapina" (Chiarelettere 2007). Carlo Porcedda, giornalista, dopo dodici anni da cronista politico all’Ansa, nel 2001 sceglie la libera professione firmando articoli per “D-la repubblica”, “El Mundo”, “il venerdì di Repubblica”, “l’Espresso”, “il Fatto Quotidiano”.

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