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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

Terzapagina. La storia di una rubrica domenicale al suo primo anniversario

È già passato un anno dalla nascita di questa esperienza: tra esperimenti linguistici, interviste, eventi, recensioni e oltre trecento articoli, questo spazio di "nicchia" è cresciuto grazie all'affetto e alla costanza dei lettori

LECCE - "Terzapagina vuole essere un luogo di approfondimento, di dialogo e confronto di idee, un’agorà di opinioni e di chiavi di lettura possibili sui fatti, ma senza la presunzione di prendersi troppo sul serio. Perché tutto è cultura, ma anche no". Recitava così l'inciso conclusivo di un editoriale, con cui, in un sabato di novembre, LeccePrima annunciava la nascita di una rubrica che si sarebbe occupata di cultura.

Una scelta semplice, per offrire qualcosa di diverso rispetto ai temi che solitamente caratterizzano l'attività del giornale, e, allo stesso tempo, di garantire uno spazio che, in controtendenza con quanto avviene sempre più spesso, dedicasse al mondo della cultura un'attenzione particolare.

E così di domenica in domenica tra esperimenti linguistici come la satira applicata ai social ("Esercizi di stile"), interviste, eventi, letteratura, musica, televisione e un totale di circa trecento articoli, Terzapagina ha iniziato a camminare e senza rendersene conto è arrivata a compiere un anno. Con la dovuta sobrietà, i compleanni meritano di essere festeggiati.

Perché, pur essendo partita in sordina, questa realtà ha conquistato una sua fetta di "pubblico" virtuale, fornendo informazioni su tutto quello che ruota attorno al mondo della "cultura". Certo, quella parola fa sempre un po' paura, soprattutto quando rischia di dare l'idea "di chi vuole prendersi troppo sul serio" (come chiudeva quel primo editoriale).

La logica di "Terzapagina" è stata quella di proporsi fin da subito con leggerezza ai lettori. Con quali risultati, spetta a loro dirlo. Il fatto di "esserci" ancora è, però, un bel segnale ed un motivo di soddisfazione. È il frutto di un affetto raccolto in tutte queste settimane di compagnia reciproca.

Ma ogni traguardo raggiunto non può che rimandare alla necessità di cercare ulteriormente un nuovo approdo. "Siate affamati, siate folli". Il testamento spirituale di una figura geniale come Steve Jobs getta una luce su quello che è il percorso futuro.

Non ci si può stancare proprio adesso, bisogna andare oltre. E crescere ancora, senza sentirsi appagati. Magari allargando quell'agorà immaginata all'inizio e rendendo Terzapagina ancora di più un luogo di confronto, aperto (e questo sarà l'impegno) alle opinioni e ai contributi dei lettori. Intanto, è doveroso ringraziare chi c'è stato a partire dalla redazione, che ha creduto a questa opportunità supportandola e sostenendola, e chi, in qualsiasi modo, ha fiancheggiato la rubrica arricchendola.

La speranza è quella che, nonostante i molti difetti che ci sono stati e gli oggettivi limiti, la proposta sia stata ritenuta valida e possa ancora restare luogo di "approfondimento, dialogo e confronto di idee".

Festeggiamo con voi e soffiamo questa prima candela, nella convinzione di essere ancora affamati di nuove storie da regalare a questa esperienza.

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