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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Terzapagina. I “Radical chic" di De Santis nel nuovo video di Gianni De Blasi

Nel videoclip, diretto dal regista, che aveva già girato "Pezzenti", manichini a rappresentare l'inattività e la maschera di chi fa del buonismo e della rivolta un atteggiamento modaiolo in cui non ha più spazio la sincerità

LECCE - Sfilano i "Radical chic" di Mino De Santis nell'ultimo video a firma di Gianni De Blasi come manichini inattivi racchiusi in una rivolta tutta concettuale. È disponibile online (https://www.youtube.com/watch?v=bLqZL6QPm4A) il videoclip del singolo estratto da “Muddhriche”, il terzo album del cantautore tugliese, edito da Ululati, etichetta discografica di Lupo Editore.

Diretto dal regista Gianni De Blasi, il video è stato girato nella cornice del ristorante della libreria “Liberrima” di Lecce "All'Ombra del Barocco". “Radical Chic” si caratterizza per un testo ironico e pungente, nel quale il cantautore salentino non esita a mettere alla berlina un certo intellettualismo sterile, che a volte caratterizza una certa sinistra.

Emerge così una critica senza mezzi termini a quanti “uomini e donne liberi dal bisogno, con le spalle sempre coperte da papà”, “gente distinta e raffinata/figli di una sinistra acculturata/che mangia, parla, beve, scrive e fa opinione ma aspetta il popolo per la rivoluzione” disquisendo per ore “sui mali della terra, sulla miseria, sulla povertà”, come della “Palestina, la vivisezione, e poi il buddismo la contro religione. L’Islam, la pace, i clandestini”, ed immancabile “poi la buona cucina”.

“Radical Chic” è un esempio, dunque, di come De Santis, partendo dalle radici della cultura salentina, si sia aperto verso un immaginario poetico e critico orientato verso temi di rilevanza sociale e politica. Il radical chic più che l'opposto del pezzente è l'opposto del "bonacciu". Quest'ultimo chiacchierando ingenuamente nel bar del paese, sorseggiando Dreher con la salopette ancora sporca di tintura da parete, riesce a decostruire realmente e un sistema attraverso la propria stessa sincerità.

"Il pensiero dellu bonacciu - spiega il regista Gianni De Blasi - è vivo ed attivo e conserva onestà. Il radical chic invece è piuttosto colui il quale maschera e fa del buonismo e della rivolta un atteggiamento modaiolo in cui la sincerità non trova più spazio. La cosa più grave è che questa gente attraverso l'ignavia e l'inazione lascia campo libero all'avanzata di gran parte dei mali sociali che paradossalmente criticano bevendo vino nei locali alla moda".

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