"Giusto la fine del mondo", il libro di Lagarce presentato a Tricase
Non è la forza, che manca, per dire le cose: Louis torna a casa dopo tanti anni apposta per dirlo. Non manca la forza. Manca la delicatezza per ascoltare, e non solo nei confronti di Louis. Lo stesso vale per Antoine e Suzanne, che sono i suoi fratelli, vale per la madre e vale per Catherine, la moglie di Antoine. Non ci si ascolta, o per disabitudine o per dissuadersi l'un l'altro dal parlare, e quella forza di dire allora non fa che complicare le cose o spezzarle ogni volta.
Jean-Luc Lagarce scrive "Giusto la fine del mondo " nel 1990 e non sa ancora di dover morire cinque anni dopo, a trentott'anni, perciò il paragone tra l'autore e il suo protagonista è sì sorprendente ma poi non regge. In effetti a ben guardare "Giusto la fine del mondo" è uno spettacolo sulla vita, mica sulla morte.
Il fatto che Louis alla fine della giornata riparta senza riuscire a dirlo non è una riflessione sulla morte: è una riflessione sulla vita, su tutto il tempo che perdiamo a parlare senza dire quelle poche cose importanti. È un invito a non sprecare i giorni e a non ingabbiare gli altri, per tenerli vicini o per tenerli lontani, è lo stesso. L'evento è presentato da A.Lib.I, artisti liberi indipendenti.