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Un universo di misteri e scoperte: a Lecce appuntamento internazionale

"Italian-Pakistani workshop on Relativistic Astrophysics": nuovi studi su buchi neri, energia oscura, onde gravitazionali

LECCE – La collisione di due buchi neri dell’ampiezza di decine di masse solari ciascuno è stato l’evento che ha permesso di ratificare la teoria sull’esistenza delle onde gravitazionali. Albert Einstein ne aveva intuito la presenza e il viaggio nel cosmo alla stessa velocità della luce, basandosi su calcoli. Cento anni dopo, ci sono voluti macchinari avveniristici per ottenere la prova provata. Paola Leaci, ricercatrice di Novoli presso il Dipartimento di fisica “La Sapienza” di Roma, che ha partecipato all’epocale rivelazione, ci ha spiegato di recente i dettagli dell’osservazione.

I buchi neri sono anche al centro degli studi che hanno mosso una vita intera, quella del cosmologo e astrofisico britannico Stephen Hawking. E sono tra i fenomeni più avvincenti anche per il pubblico profano. La loro stessa essenza, le leggi fisiche che ne regolano i meccanismi, sembrano sfidare le capacità cognitive della mente umana.

Misteri di dimensioni impenetrabili, e dietro studi avvincenti che sono anche il punto di partenza per nuove speculazioni e scoperte, in direzione di quell’obiettivo che si prefigge ogni scienziato ambizioso: la ricerca dell’origine del tutto. E non è tutto. Con onde gravitazionali e buchi neri, gli altri fenomeni che solleticano da diversi anni l’ingegno degli studiosi e rappresentano la nuova sfida, sono quella materia e quell’energia oscura che permeano ogni cosa. Teorizzata ma non osservabile, l’energia oscura spiegherebbe però forse meglio di altri fenomeni l’espansione in accelerazione dell’universo e, pertanto, avvalorerebbe il modello del Big Bang.

Di questo e molto altro si parlerà nell’evento “Italian-Pakistani workshop on Relativistic Astrophysics”. Organizzato dal Dipartimento di matematica e fiisca “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento, dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e dalla Scuola di scienze naturali della National university of science and technology di Rawalpindi (Pakistan), si svolgerà a Lecce il 22 e il 23 luglio (per motivi organizzativi è slittata la data del 21) presso il Grand hotel Tiziano. E sarà il quinto incontro di questo genere. Venerdì 22 l'inizio è fissato per le ore 10, sabato 23 per le ore 9.

Si tratta, spiegano gli organizzatori, di un appuntamento biennale. Viene organizzato in base a una convenzione internazionale, siglata nel 2007 e rinnovata nel 2016. Lo scopo: promuovere la cooperazione scientifica tra le parti in uno dei settori tra i più affascinanti dell’astrofisica moderna teorica e sperimentale. Le passate edizioni sono state un successo. Vi hanno partecipato ricercatori di fama internazionale. Per questo, il gruppo di Astrofisica di UniSalento ha deciso di organizzare un quinto incontro.

E dunque, al centro delle discussioni, l’esistenza di materia ed energia oscura nelle galassie e nell’intero universo, ma anche le ultime scoperte su fisica e matematica dei buchi neri. Interessante sarà soprattutto l’illustrazione dei risultati in merito alle prime osservazioni delle onde gravitazionali. Da qui, il dibattito muoverà verso le prossime frontiere della ricerca con esperimenti spaziali e apparati di alta precisione, che al momento in costruzione presso i laboratori nazionali del Gran Sasso.

Parteciperanno studiosi provenienti da Italia, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Pakistan, Uzbekistan, Turchia, Armenia e Corea del Sud ed è in parte supportato dalla Banca popolare pugliese. 

Il comitato scientifico è composto da: Francesco De Paolis, Vahe Gurzadyan, Gabriele Ingrosso, Achille Nucita, Asghar Qadir e Azad Siddiqui. Il comitato organizzativo locale, da: Francesco De Paolis, Mosè Giordano, Gabriele Ingrosso, Luigi Manni, Achille Nucita e Francesco Strafella.

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