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Il mercatino delle arti e delle etnie apre le porte alle festività natalizie

Il mercatino delle arti e delle etnie di viale Aldo Moro, già inaugurato quest'estate con apertura permanente, apre le sue porte alle festività natalizie. Ricca la programmazione. Per lunedì 7 dicembre, dalle 16 alle 22, è in programma l’evento “il mercatino nel mercatino”: aperitivo multietnico, con negozi e laboratori aperti insieme ai banchetti degli ospiti

LECCE – Un viaggio tra i colori, i profumi, gli oggetti e l’arte di paesi come Iran, Senegal, Mali, Egitto, Tunisia e Marocco. Uno spazio di condivisione, reale, pacifica, che porta Lecce al centro del mondo.  Il mercatino delle arti e delle etnie di viale Aldo Moro, già inaugurato quest'estate con apertura permanente, apre le sue porte alle festività natalizie. La programmazione è partita sabato 5 dicembre con tanta musica, piatti tipici delle culture presenti sul nostro territorio, intrattenimento, presepi, giornate dedicate ai bambini e tanto ancora.

Per lunedì 7 dicembre, dalle 16 alle 22, è in programma l’evento “il mercatino nel mercatino”: i negozi e laboratori all’interno del piccolo parco saranno aperti insieme ai banchetti degli ospiti: artigiani, artisti, progetti di autoproduzione e altro ancora. Tra i banchetti presenti all’interno del mercatino, uno con i prodotti marchiati “IrenerI” e “Made in carcere”, due partner del progetto #zerocontraffazione, nato per combattere il commercio illegale e sostenere le fasce deboli. Durante la serata l’aperitivo multietnico, con degustazione di piatti dal mondo, il cibo come trait d’union tra popoli e culture. Durante l’evento ORb dj set/”selezione creative commons-only free music”.

Martedì, invece, degustazione di grappe trentine, in collaborazione con l’azienda Distillerie Marzadro, accompagnate da dolci italiani e stranieri in contaminazione, in collaborazione con la pasticceria Natale di Lecce, e un concerto per allietare la serata.12308347_894401470636665_6979795974773325389_n-2

Il mercatino etnico rappresenta uno spazio importante nel cuore del capoluogo salentino, e può diventare il fiore all’occhiello di una città evoluta e multietnica, dove ciò che è “diverso” dalla nostra cultura si fonde e contamina con l’essenza salentina stessa. Un qualcosa di unico e innovativo, poiché un’area del genere non esiste in nessun’altra città pugliese.

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