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Sabato, 20 Aprile 2024
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La zona industriale come un laboratorio d'arte: Industrial Therapy

Dal 22 al 29 ottobre la residenza artistica prevista per scultori, writers, ricercatori, fotografi, urbanisti e creativi

LECCE - Dal 22 al 29 ottobre la zona industriale di Lecce è stata teatro della residenza artistica prevista dal programma Industrial Therapy, laboratorio per scultori, writers, ricercatori, fotografi, urbanisti e creativi che ha come obiettivo quello di indagare la dimensione spaziale della zona industriale con programmi annuali di residenza.

Scopo del progetto è proprio studiare ed intervenire sulle criticità di questo tessuto urbano, far evolvere la percezione della zona industriale e renderla fruibile attraverso l’arte con interventi che abbraccino l’intero spettro delle espressioni artistiche contemporanee immaginando un vero e proprio metodo di riqualificazione e rigenerazione urbana che caratterizzi una zona della città considerata marginale e di passaggio.

Il programma Industrial Therapy nasce nel 2015 da un’idea di Caterina Quarta, architetta leccese che, fin dal suo rientro nel capoluogo salentino, ha deciso di dedicare parte del suo interesse professionale e di ricerca alle dinamiche dello spazio urbano che caratterizza la zona industriale della città di Lecce.

A curare la selezione degli artisti coinvolti Francesco Buonerba e Nicoletta Guglielmucci di Wonderlust#rome, un progetto nato per creare una rete localizzata che metta in luce il ruolo vitale dell’arte contemporanea a Roma e in Italia, valorizzando il potenziale dello scambio culturale tra operatori italiani e stranieri.  La direzione artistica e la documentazione visuale è invece affidata alle fotografe leccesi Francesca Fiorella e Alice Caracciolo, founder di Lo.Ft spazio culturale del capoluogo salentino che si dedica all'arte visuale e in particolare alla fotografia contemporanea, attraverso attività di formazione, editoria e mostre.

La prima edizione, tenutasi nell’estate 2016, ha avuto per oggetto d’indagine lo spazio di confine tra la dimensione privata abitativa ed il contesto urbano industriale che la circonda e ha visto l’artista Pepe Gaka (Giuseppe Percivati all’anagrafe) realizzare il murale “Floating” sul prospetto esterno di Kolor BnB, come elemento di valorizzazione artistica del percorso transitorio che porta dall’area industriale alla struttura.

Il tema invece scelto per caratterizzare le seconda edizione di Industrial Therapy è “Cesura”. Dopo la call lanciata nel mese di agosto, tra i tanti partecipanti nazionali ed internazionali accorsi, vincitori della residenza sono stati gli artisti del collettivo Mada, formato dalla pittrice e curatrice siciliana Marina Catalano e dallo scultore salentino Dario Giancane con l’opera “Uovo Cosmico”.

La scultura proposta da Mada consiste nella realizzazione di un nido nel quale è inserito un uovo, attraverso un’installazione che contempli e rielabori i concetti opposti di cesura e passaggio. Un elemento, quindi, che, in quanto simbolo arcaico di unione e riparo, faccia decadere la rottura ad oggi esistente tra la città e la zona industriale.

L’opera è realizzata con matasse ferrose di scarto, recuperate dall’azienda “La Ferrosa”, sponsor di questa edizione del programma, ed è stata inserita, grazie al patrocinio del Consorzio Asi e alla messa in opera di “Verde Ambiente”, in una delle rotonde all’interno della zona industriale (la prima rotonda all’ingresso della zona industriale venendo da viale Taranto). Ad appoggiare l’iniziativa, oltre alle aziende nominate, anche Emmepigas srl, Quarta Caffè Spa e Digital Copy srl. “Uovo Cosmico” è visibile e visitabile al pubblico già da domenica 5 novembre. 

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