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La "Festa de lu focu" torna ad infiammare Zollino

Venerdì 28 Dicembre, come ogni anno, a Zollino si saluta l'inverno attorno al fuoco. Gastronomia, musica, tradizioni. E due concerti: quelli degli Agrikò e dei Folkabbestia

Venerdì 28 Dicembre, come ogni anno, a Zollino si saluta l'inverno attorno al fuoco. A partire dalle 20 l'antico largo Lumardu verrà animato da giocolieri, saltimbanchi e musici che tracceranno il corso di una storia ancestrale fatta di riti e vecchi racconti, ballate salentine e mani che percuotono tamburelli. La pizzica rincorrerà i canti di lavoro e quelli di lotta, le ronde spontanee sotto la luce delle fiamme disegneranno il tempo della memoria e accompagnate dallo scricchiolio dei ceppi regaleranno suggestioni inenarrabili. A cercare il connubio l'arte culinaria tradizionale con la famosa "sceblasti" (una puccia tipica di Zollino realizzata con impasto di farina di grano lievitata e condita con sale, olio, olive nere, zucchine, pomodori, capperi e peperoncino piccante) e i legumi preparati "alla pignata" proprio come un tempo. Immancabile, a benedirne l'unione, il vino rosso che scalda e libera, che inebria e incoraggia al sociale.

La Festa del Fuoco vuole dare spazio a espressioni d'arte e lavoro, tra fantasia e realtà, come stimolo a confrontarsi su antichi e nuovi contenuti culturali; allusioni al mito intramontabile di Prometeo. Per questo accoglie, tra l'altro, due estrose istallazioni sul tema del fuoco: "Fuocarte" a cura di Giuseppe Castellano e "Gioca col fuoco" a cura di Giovanni Pellegrino. Sul palco di questa 28esima edizione si alterneranno gli Agrikò, collaudato gruppo che presenta un repertorio di pizziche e stornelli, canti d'amore e di lavoro, senza snaturarne l'originale essenza, e i Folkabbestia, che da oltre dieci anni suonano per la gente spaziando dal punk al folk, dal rock allo ska e regalando attimi di gioia con la loro schiamazzante energia.

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