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Le telecamere di "Sereno variabile" tornano nel Salento e fanno tappa ad Alezio

Sabato 9 febbraio Simona Giacomelli, inviata di Osvaldo Bevilacqua, conduttore dello storico programma di Rai2 racconta la Città dei Messapi, con il suo santuario della Madonna della Lizza, le sue tradizioni e il corteo d'epoca

ALEZIO - La Città dei Messapi con il suo Santuario della Madonna della Lizza, le sue tradizioni storiche e quelle gastronomiche come la coloratissima tavola imbandita per il “Pranzo del re” nel salone ricco di decorazioni di Villarancia in onore di Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, è raccontata su “Sereno Variabile”, programma di Rai2 condotto da Osvaldo Bevilacqua, dall’inviata Simona Giacomelli per la regia di Flavio Zennaro.

Le riprese ad Alezio sono state realizzate con l’assistenza di Pugliapromozione, Agenzia Regionale del Turismo e la collaborazione del Comune, parrocchia e confraternita della Lizza, Pro Loco,  Associazione culturale per la promozione del territorio “Salentoxenia”, gruppo musicale “Amici di San Rocco” e Operatori turistici locali.

Nel primo collegamento di tre minuti, Simona Giacomelli, racconta le origini antichissime di Alezio, fondata nel VI secolo a.C. da Lizio Idomeneo (mitico re di Creta), curiosando tra tombe a sarcofago, trozzelle, iscrizioni e preziosi monili in oro conservati nel Museo civico dei Messapi e nell’adiacente Parco archeologico urbano nonché il Santuario della Lizza con il suo massiccio pronao, ricco di affreschi e suggestivo cimitero ipogeo, edificato tra la seconda metà del XII e la prima metà del XIII secolo durante le dominazioni normanna e sveva, anche se i resti di un affresco (sicuramente il più antico della chiesa) raffigurante un volto di Madonna di evidente matrice bizantina accrediterebbe, d'altro canto, una retrodatazione di circa due secoli.

Coloratissimo invece il secondo collegamento della Giacomelli, sempre di tre minuti, che, nobildonna tra nobildonne in costume d’epoca al seguito di Murat, racconta l’ingresso a Villarancia del re e di sua moglie Carolina Bonaparte, donna intelligente ancorché molto ambiziosa, tra uno stuolo di festosi villici e sanculotti. Il corteo storico murattiano, promosso sin dal 2010 dalla Pro Loco, la terza domenica di luglio, rievoca la Fiera della Lizza, istituita per decreto emanato da Campo di Piale il 25 luglio 1810, da Gioacchino Murat, nominato nel 1808 da Napoleone, re di Napoli, dopo che il trono sottratto ai Borbone si era reso vacante per la nomina di Giuseppe Bonaparte a re di Spagna.

Al Corteo che ricorda la visita di Murat a Villa Picciotti, la moderna Alezio, nell’aprile del 1813 ospite del vescovo di Gallipoli monsignor Danisi Giovanni Giuseppe della Croce, segue il “Pranzo del re”. I piatti della sontuosa tavola imbandita in onore del re sono stati preparati dallo chef  Andrea Maritati del ristorante Lu Ntingulettu e raccontati  da Assunta Levantaci, presidente della Pro Loco.

In bellavista sulla tavola del re: sartù di riso a forma di ciambellone; maccheroni Murat, ovvero pasticcio di maccheroni; faraona arrosto guarnita con sfiziosissime pommes duchesse (patate duchesse); crocchè di patate, derivare dalle francesi croquettes;purè di patate, dal pureé francese; rosette di bucce d'arancia candite; crostata alla confettura di arance “Piattello di Alezio” del pasticciere Luciano Boellis; confetti di cui Murat ne era così goloso da non separarsi mai dal suo confettiere personale e la famosissima “charlotte all’arancia”, in onore della regina Carolina che amava questo dolce, preparata dalla pasticceria "Arte Bianca" di Antonio Campeggio di Parabita. Il gran finale è tutto in musica con l’inno di Alezio suonato dal Gruppo musicale “Amici di San Rocco” vestiti da sanculotti.

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