Il "Carpe diem" visto da Orazio e Vasco Rossi

Località Pontile - Santa Cesarea Terme

Un accostamento insolito eppur calzante quello proposto La serata dell'11 luglio a Santa Maria di Leuca presso l'Hotel Terminal. Una serata nel segno del «carpe diem>>: due artisti apparentemente lontanissimi: Orazio Flacco, poeta latino del I secolo a.C., e Vasco Rossi. Sarà sorprendente, invece, attraverso la lettura commentata e l'esecuzione delle canzoni da parte di Valerio Capasa, coglierne le analogie tematiche: a cominciare, appunto, dal «carpe diem», un'espressione tanto diffusa quanto sconosciuta. La usiamo di solito per invitare a godersi la vita, senza pensare ad altro che a ciò che possiamo afferrare in un breve istante: ma quanti conoscono il tono malinconico con cui la pronunciò Orazio? Malinconia perché i fiori sono non soltanto effimeri, ma «troppo effimeri», perché la vita - canterebbe Vasco - «è un brivido che vola via». La dolorosa consapevolezza che l'istante che cerchiamo di cogliere si ostina a scapparci via sarà una scoperta sorprendente non solo nel poeta latino e in un cantante che sembra tanto spensierato: ma soprattutto in noi stessi, che solo guardando in faccia i limiti possiamo iniziare a sentire la sfida a cui siamo chiamati.