Inaugurazione personale di Fulvio Tornese
Il MACMa – Museo di Arte Contemporanea di Matino ospita nello spazio espositivo delle Scuderie la prima tappa della mostra itinerante “Siamo solo il nostro sguardo” personale di Fulvio Tornese supportata da Galleria Monteoliveto, promossa dal Comune di Matino e patrocinata da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Ordine degli Architetti, Paesaggisti e Pianificatori della Provincia di Lecce, Puglia Promozione.
La mostra presenta un nutrito corpo di opere della più recente produzione di Fulvio Tornese, che sin dagli anni Ottanta ha individuato nella disciplina pittorica la sua ideale traduzione formale, attraversando un’estetica che si intreccia con la poetica delle immagini sulla città e trova i suoi riferimenti nei maestri del ‘900 dell’arte, dell’architettura e della letteratura.
Le forme regolari, il segno definito, la declinazione del bianco e le figure antropomorfe in primo piano, caratterizzano la selezione di opere appartenenti al progetto che Fulvio Tornese suole chiamare i bianchi. Riuniti in questa personale sotto il titolo “Siamo solo il nostro sguardo”, i bianchi sembrano invitare all’attenzione verso il sé e verso ciò che lo circonda, un suggerimento a volgere lo sguardo in un continuo movimento dall’esterno verso l’interno e viceversa, ad acquisire una costante e disinvolta predisposizione sulla contemporaneità. In questa narrazione, le scenografie del mondo in cui siamo abituati a muoverci quotidianamente sembrano provvisoriamente annullarsi e svelano la forma della loro essenza artificiosa, la ragione della loro presenza e la natura della loro funzione. Le architetture sbilanciate mostrano piccole porzioni di strade e piazze in cui si aggira il protagonista incontrastato di questa serie, l’uomo. La figura antropomorfa senza lineamenti del volto, sembra sospesa nella tonalità fredda del colore, utile ad annullare la congiunzione tra cielo e terra per farla emergere come unità irripetibile. Equilibrio superiore e assenza di gravità per una pittura che si fa corporea e incorporea, come le nuvole che spesso ricorrono nella trama delle sue tele narranti.
In occasione del vernissage, queste figure antropomorfe prenderanno vita attraverso una performace appositamente creata dal Teatro delle Rane - sotto la direzione di Antonio Dell’Anna – ispirata ai bianchi e alla loro eterna sospensione . Musiche originali a cura ed eseguite dal Maestro Daniele Dell’Anna. Suggestione che affiora anche nella scelta di allestire i lavori in uno spazio espositivo caratterizzato da pareti irregolari di pietra viva e bianca di calce, sulle quali le tele di Fulvio Tornese si adagiano delicatamente attivando un dialogo armonioso ed elegante. In questa concordanza tra architettura e opera pittorica, si distingue la dinamica di una ricerca sagace, Il segno di uno sguardo acuto che si apre al mondo esterno e implode verso l’interno, il ritmo un’attenzione polarizzata dai molteplici aspetti della condizione umana, della sua relazione con la natura e con il corpo architettonico e sociale.