Intra Mundi: legami, transiti e approdi di un presente imperfetto
Dopo la performance inaugurale “WAP World after Plastic” di Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato ( 18.06.2021), prende avvio il secondo e ultimo appuntamento della mostra collettiva di artisti internazionali “ Intra Mundi: legami, transiti e approdi di un presente imperfetto” , curata da Dores Sacquegna , con il supporto di Primo Piano LivinGallery | Progetti & Servizi per l’Arte Contemporanea , presso la Fondazione Palmieri a Lecce.
Per il Finissage del 29 Giugno alle ore 18:30, è previsto l’incontro-confronto dal titolo “ Autoritratto: l’artista come un viandante” con TARSHITO , alla presenza dell’Assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo , della curatrice, della stampa e del pubblico.
In questa occasione, Primo Piano LivinGallery, presenta al pubblico uno dei geniali protagonisti pugliesi: TARSHITO ( nato come Nicola Strippoli a Corato, Bari), tra interventi dialettici, visivi e sonori.
Il meeting farà emergere la storia dell’artista, dalle prime opere - maturate dagli incontri con grandi maestri spirituali cui l’indiano Osho Rajneesh che gli affidò il nome sanscrito di TARSHITO, ovvero “sete di conoscenza interiore” – e le ultime opere di cui in anteprima a Lecce il rotolo dipinto su tessuto “ Il sentiero del Viandante innamorato ”, una tela di circa 11 metri, realizzata tra il 2017 e il 2018 e in collaborazioni tra artigiani e tribù indigene di vari luoghi tra cui Messico, Nepal, India, Marocco, Perù.
Tarshito, si pone al pubblico come messaggero di pace e amore e nel centro del suo mandala psichico, ritroviamo il pensiero che attraversa il sogno, l’immaginazione che non preclude scenari virtuali, l’incontro con l’altro, in cui vengono trascesi i vincoli spazio-temporali, il tempo che congiunge il sensibile con l’intellegibile, il qui ed ora con l’eterno. Tarshito, lo ricordiamo come fondatore della Galleria Speciale a Bari negli anni’80 che collabora con artisti e progettisti di fama internazionale come Mario Merz e Nanda Vigo, tra gli altri e lo ritroviamo oggi con un progetto ancora più immersivo e plurale nel suo Villaggio Speciale a Mungivacca (Bari) dove realizza ed espone le sue immense opere, collabora e tiene seminari, performance con il mondo. Le sue opere sono in importanti collezioni privati, museali e istituzionali.
Il suo mundus imaginarium , è fatto di figure e animali antropomorfe e archetipi ma anche di oggetti sacri come anfore-pesci, tamburi-radici e strumenti rituali e musicali, che si innestano come estensori tra chi offre e chi riceve, mettendo in gioco il principio di unicità e funzionalità. Nella collettiva INTRA MUNDI è presente con tre opere di cui: “Holy Geographic Tree”, due alberi geografici sacri in cui l’artista connette la geografia dei luoghi alla natura sacra dell’albero e realizzati con pittura su tessuto, foglia d’oro e ricamo ( in collaborazione tra gli altri con le ricamatrici del Bangladesh) e la scultura in ceramica smaltata “Una sola terra, una sola umanità” , che sancisce l’unione simbolica della madre Terra con Dio.
Intra Mundi pone attenzione alla Natura , luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze. Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell’eterno fluire ed è divisa in tre distinte sessioni a cui fanno riferimento i seguenti artisti: Legami con la madre terra (Marilou Pilou Glinz, Ida Kleiterp, Janine von Thüngen, Maria Luisa Imperiali, George Syrakis, Tomomi Sato, Ulrike Arnold); cosmogonie e mondi quantici ( Mael DeNegri, Maria Gabriella Marra, ?ebnem Yüksel, Louisa Potapchick, Tanya P. Johnson, Rå Ballester) ; luoghi di transiti e approdi ( Nancy e Philip Barwell, Sara Tirelli, Nel Ten Wolde, Thimotée Peignier, Beatrice Desrousseaux, Simon Read). In INTRA MUNDI, gli artisti in mostra, riflettono, il pensiero e l’identità di quest’epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite.
Fondazione Palmieri, Vico Dei Sotterranei, Lecce (dietro il Duomo) primopianogallery@gmail.com | Tel + 39 349 37 20 659.