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Le palindromie di Pasca

Dar forma alle architetture del pensiero giocando con numeri, simboli, immagini: la nuova produzione cromatica di Francesco Pasca, nel segno della figurazione geometrica, parte dal magico quadrato per ricercare in un rincorrersi di pieno e vuoto, tra colori primari e secondari, il verso tipico del palindromo, ovvero “la lettura bi-frontale nel segno del nodo colore...” Nelle sale dell'ex Conservatorio Sant'Anna di Lecce fino al 12 maggio 2013

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Si inaugura sabato 4 maggio 2013 (ore 19:00) la personale di pittura di Francesco Pasca intitolata Palindromie - verso e senso nel nodo rovescio del colore allestita nelle sale dell'ex Conservatorio Sant'Anna (Lecce, via Libertini) fino al 12 maggio 2013.

La mostra realizzata in collaborazione con il Comune di Lecce rientra negli eventi di Lecce Capitale Europea della Cultura 2019 ed è patrocinata altresì dal Comune di San Pietro in Lama.

Nella serata inaugurale interverranno Paolo Perrone Sindaco di Lecce, Luigi Coclite Assessore comunale alla Cultura, Salvatore Tondo Sindaco di San Pietro in Lama e Fernando Antonio Liquori Assessore comunale alla Cultura. La presentazione sarà a cura di Maria Rita Bozzetti, il coordinamento è affidato a Maurizio Nocera. Impreziosirà l'evento la performance live "Quarto d'ocra poetico" .

Scrive in catalogo Maria Rita Bozzetti: L'Arte di Francesco Pasca può essere inquadrata nell'Astrattismo geometrico, in cui la semplificazione della realtà si affida alla funzione geometrica della forma. Entrare nella sua poetica pittorica richiede al pensiero di spogliarsi delle usuali connessioni con il mondo circostante ed accostarsi alla sfera dell'armonia geometrica, dove la forma e il colore parlano di spazi ordinati, precisi nei margini, lontani dal caos del tempo del nostro vivere, spazi dove è fruibile una reale calma, nata da somme concilianti nell'Universo.

Il tema della mostra è strettamente legato al femminile. La nuova produzione cromatica e formale, di Francesco Pasca, in questo nuovo progetto espositivo, si incardina nel segno della figura geometrica primitiva ottenuta con l'uso esclusivo del quadrato, forma magica per eccellenza.

Ricorrenti sono pure l'intreccio, la forma piena, l'intreccio per un continuum, anche visivo, tra i colori primari e secondari. Con il complementare-primario, quale colore mancante nel secondario, Pasca vuole ottenere il verso tipico del palindromo, ciò che lui definisce "la lettura bi-frontale nel segno del nodo colore".

Cinquantadue saranno le opere fondamentali in esposizione, alle quali si aggiungeranno alcune installazioni come ulteriore risultante dell'ENNE centrico, delle Palindromie a matrice sedici e venticinque."

Gli elementi in opera, - scrive Maurizio Nocera coordinatore dell'evento - quando non sono parallelepipedi e palindromi e nodi (in primis quello Salomonico) ridefiniti, figurano ad occhi non provati come scomposti e decomposti, impuri, disarticolati, frammentati, destrutturati, squilibrati, disuniti, geometricamente instabili, sformati e sfasati, esteticamente sproporzionati, asimmetrici e dislocati, a volte anche antitetici (si pensi, ad esempio, all'ossimoro di spazio aperto/chiuso) tanto da dare la sensazione di trovarsi davanti a immagini enigmatiche, come ad una sorta di puzzle con tessere sballate in totale assenza di un ordine costituito o pre-costituito.

Ma nessuna angoscia davanti a ciò, perché - guarda caso - si tratta proprio dell'obiettivo estetizzante cercato e ritrovato dall'artista di San Pietro in Lama, che insegue e che predilige da sempre: coniugare l'ordine dei simboli e le architetture già definite con il disordine geometrico in continuo movimento. Costruzione, decostruzione, singlossìa, diversalità: queste le parole d'ordine che, paradossalmente diventano "parole del disordine" paschiano.

Palindromie - verso e senso nel nodo rovescio del colore è la sintesi di un percorso concettuale caro all'artista che continua a prediligere la soluzione dell'assemblaggio che consente all'opera di espandersi nello spazio per addizione di moduli, di superfici che si aggregano. Un richiamo alla capacità esclusiva femminile della maternità quale riproduzione cellulare, che avviene nell'utero fecondo dove nasce e si costruisce il nuovo essere, e al contempo forte richiamo alla contemplazione e alla laboriosità delle donne che un tempo, abitarono le stanze del Conservatorio, scegliendo la dimensione della vita privata lontana dagli sguardi della mondanità.

La mostra sarà anche occasione, nell'ottica delle tematiche artistiche indagate, per focalizzare l'attenzione sulla storia del Conservatorio che sin dalla sua costituzione si stabilì nell'antica abitazione della nobile famiglia Verardi, per volere testamentario dello stesso Bernardino Verardi, nel 1679 accogliendo le nobili donne leccesi qui si dedicavano all'esercizio delle pratiche religiose e ad ogni altra forma contemplativa e operativa.

La scelta del Luogo espositivo, così come dichiarato dall'artista: " … ottempera e si coniuga a quel marcato senso spaziale ed architettonico e ne fa l'ulteriore sintassi formale necessaria per il conseguimento del suo senso-verso cromatico."

L'architetto Cristina Caiulo esalterà con l'allestimento il valore storico e simbolico di uno dei luoghi più belli e affascinanti di Lecce.

Vernissage: 4 maggio ore 19:00 - orario di apertura, tutti i giorni: 9-13 e 17-20 con ingresso libero.

Organizzazione: Il Raggio Verde eventi d'arte in collaborazione con il Comune di Lecce

Patrocini: Comune di Lecce, Lecce Capitale Europea della Cultura 2019, Comune di San Pietro in Lama

Consulenza artistica: Arch. Cristina Caiulo Studio Aerrekappa s.r.l.

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