Logicanalogica tra pietra ed elettricità: Pierpaolo Leo / Urkuma
LOGICANALOGICA tra pietra ed elettricità
URKUMA
PIERPAOLO LEO
Sperimentazioni sonore tra pietre ed elettricità attraverso strumenti autoprodotti tra risonanze naturali e sintetizzatori modulari
PIERPAOLO LEO (o Pleo), è compositore, autore di installazioni sonore e programmatore informatico-musicale.
Ha realizzato albums di musica elettroacustica, come Before Breakin' nel 2001 pubblicato dalla fiorentina Audioglobe.
Nel 2005 l'album "Unclocked", un lavoro che dimostra l'interesse verso sistemi instabili soprattutto nei riguardi del ritmo, concepito attraverso l'uso di metri paralleli. Ha partecipato a numerosi festival di musica elettronica tra i quali: "Tre giornate di musica elettronica" al Conservatorio V. Bellini di Palermo, Enzimi/Italian Live Media 2004 a Roma, TDK dance marathon 2005 a Milano, Netmage 2004/2005/2006 a Bologna, Videotronica 2006 a Pordenone,
Piombino Experimenta nel 2008, Streamfest 2010 e tantissimi altri. Ha collaborato con il regista/video designer italiano Claudio Sinatti, dando vita al progetto di improvvisazione audio visuale Dandelion Key proposto la prima volta all’interno del festival di arti visive e sonore Netmage 2006 a Bologna. Pierpaolo Leo e Populous (Morr Music) hanno dato vita ad un progetto dal nome "Echoes of the Whales", con un album pubblicato con l'omonimo titolo da Disasters by Choice Records nel 2007.
Pierpaolo Leo realizza softwares che auto generano composizioni elettroniche, molti dei quali sono destinati alle installazioni sonore.
Variations II è la personale interpretazione dell'omonima opera di John Cage (1961) attraverso la creazione di un apposito software che ne consente la realizzazione in tempo reale. Tra le installazioni sonore va menzionato il progetto realizzato in collaborazione con Urkuma dal titolo FINISTERRAE'S CRONOTOPO: un viaggio spazio-temporale interattivo, realizzato attraverso la registrazione sonora di circa 190 chilometri di costa salentina ed ispirato ai "soundscapes" di Murray Schaffer.
website: www.pierpaololeo.it
URKUMA, al secolo Stefano de Santis, è incline a fare uso di qualsiasi cosa sia a portata di mano, tra cui laptop, piccoli dispositivi elettronici, clarinetto, effetti, strumenti vocali auto costruiti, nastri, feedback-box e tutto ciò che sia possibile abusare per produrre suono.
I riferimenti principali di Urkuma sono i futuristi italiani, in primis Russolo, poi J.Cage, Morton Feldman, Carmelo Bene, ma la ricerca sonora espressa nelle sue produzioni cerca di svincolarsi da canoni o riferimenti precisi. Il suo lavoro rientra nell’ambito generale della “musica sperimentale”.
Ha pubblicato per le etichette Mik_Musik (Polonia), Baskaru (Francia), Chmafu_Nocords (Austria), Neus318 (Giappone), Detterent (Canada), Grain Of Sound (Portogallo), Biodata Label (Venezuela), è autore di testi teatrali e di colonne sonore, le sue musiche e le sue installazioni sono state selezionate ed esposte presso la Loop House Gallery di S. Cesario, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, la Galería Galou di New York, Sos Art a Parigi, Wienmodern a Vienna, Next03 a Bratislava, CCC a Berna, Raster gallery a Varsavia. È attivo con performance e concerti dal vivo in tutta Europa.
Urkuma è un antico termine dialettale salentino utilizzato in provincia e in particolar modo nel paese natale di Stefano De Santis, che sta ad indicare uno stato di non-equilibrio, una imminente caduta, uno scompenso psico-fisico: in poche parole, è sinonimo di instabilità. Urkuma come esatto contrario del concetto di nirvana buddista.
Website: www.sanfocahotel.com