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Monia Micaletto, la pittrice contemporanea salentina selezionata per la Pro Biennale di Venezia

La pittrice contemporanea ha scelto due opere per questa speciale presenza espositiva

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

LECCE - La talentuosa pittrice contemporanea di origine salentina, Monia Micaletto, è stata selezionata per partecipare ad un'esposizione artistica collettiva di portata internazionale, la Pro Biennale che si svolge a Venezia dal 13 al 17 maggio 2022 presso Spoleto Pavilion. La Micaletto ha scelto due opere di particolare pregnanza e intensità evocativa per questa sua speciale presenza espositiva, dal titolo “Karim” e “Innocenza”, che definiscono al meglio il potenziale di risorse espressive della sua poetica figurativa, sempre declinata in chiave garbata e delicata e con impeccabile visionarietà suggestiva sia a livello formale sia a livello sostanziale. Entrambe le opere sono concepite seguendo le linee guida di base, che ispirano e canalizzano l'estro creativo della Micaletto e hanno un accento comunicativo davvero impattante fin dal primo sguardo. Il pathos di trasporto emotivo e lo slancio emozionale, che affiorano in tutta la produzione realizzata dalla Micaletto sono frutto del coinvolgimento totale e completo della sfera intima e interiore e contribuiscono a imprimere quella particolare energia di vitalità, che produce un movimento dinamico e ravviva il palinsesto compositivo. A dare voce di risalto alla Pro Biennale contribuiscono anche figure e personalità di spicco e di acclarata autorevolezza, tra cui Vittorio Sgarbi, Francesco Alberoni, Silvana Giacobini. Nel commentare il percorso artistico della Micaletto è intervenuta la Dott.ssa Elena Gollini che ha sottolineato: “Monia sta facendo un viaggio artistico di spessore e di caratura, procede a livelli elevati sia nella fase di ricerca ideativa e progettuale sia nella fase operativa di esecuzione. Possiede una meticolosa precisione, accompagnata da un'intuizione guizzante e da una concezione ricercata nel minimo dettaglio e particolare scenico della narrazione rappresentativa. Trovo molto valido l'apparato pittorico, anche nella sua impronta cromatica, sempre incisiva e funzionale a fare da corollario rafforzativo all'insieme. Certamente, la tavolozza colorata influisce nella resa figurale complessiva e Monia dimostra consolidata e radicata padronanza nel dosare e nel misurare ogni intreccio e accostamento cromatico e tonale, seguendo le linee del disegno e dei tratti segnici con bilanciamento. In ogni opera si denota l'impeccabile tocco di segno e di colore, che trovano sempre una sintonia di reciproca corresponsione. Anche i due quadri presenti in Pro Biennale sono testimonianza lampante di queste caratteristiche e distintive e di tutto quanto il corposo e variegato apparato semantico e concettuale, che viene impresso e inserito in modo mirato. Monia da prodiga maestra d'arte riesce a fornire al fruitore-spettatore degli impulsi di incipit, invitandolo ad entrare e ad addentrarsi, a trovare e a scoprire, a cogliere e decifrare tutto quello straordinario coacervo canalizzato. Ecco, perché in ogni quadro il micro mondo creativo si trasforma in macro universo esistenziale”.

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