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Notte di San Rocco tra concerti, danze e polemiche mai sopite con la Regione Puglia

La omonima Fondazione ha organizzato un grande concerto per la notte del 18 agosto, con super ospiti del calibro di Bennato, Placido e Fiorello. L’invito agli amministratori baresi: “L’evento non ha nulla da invidiare e merita di essere sostenuto e valorizzato dalle istituzioni”

LECCE – “Ci rivediamo a San Rocco”: un saluto, un augurio quello di Rosaria Ricchiuto, direttrice artistica del concerto che si terrà il 18 agosto a Torre Paduli in concomitanza con una delle festività religiose e popolari più attese dell’estate salentina. L’attrice, che guiderà l’evento per la terza stagione consecutiva, ha voluto chiudere con queste parole la conferenza stampa di presentazione della serata.

Il suo appello ad un’ampia partecipazione, capace di dare lustro e notorietà ad un evento della tradizione locale che gioca le sue carte, alla pari con la Focàra di Novoli e la mitica Notte della Taranta a Melpignano, è stato raccolto e rilanciato da tutti i presenti, questa mattina, presso Palazzo Adorno: il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone; il produttore Cesare Vernaleone; il codirettore artistico Cosimo Damiano Damato; il presidente della Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli  e assessore alla Cultura di Ruffano Pasquale Gaetani; l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo.

Il concertone della Notte di San Rocco di Torrepaduli, in programma martedì 18 agosto, a partire dalle ore 21, nella piccola frazione del Comune di Ruffano, vedrà la partecipazione di volti noti del mondo dello spettacolo, tra cui Michele Placido, Eugenio Bennato e Beppe Fiorello chiamato a porgere il suo tributo artistico al grande Domenico Modugno. “Ancora una volta abbiamo deciso di muoverci in controtendenza e di non seguire l’onda del marketing musicale”,  ha spiegato la Ricchiuto che vede nel ritorno al passato, alle origini della cultura popolare, la vera anima dell’evento. “Stiamo guardando indietro, per omaggiare chi ha saputo fare meglio di noi – ha proseguito-. Non a caso il concerto inizierà con una memoria di Carmelo Bene e sul palco, tra gli altri ospiti, avremo i musicisti del Canzoniere Grecanico che festeggeranno i loro 40 anni di attività”.

20150807_120840-2L’evento, che si sta ritagliando un posto di primo piano nel panorama dell’estate salentina, cresce di anno in anno, grazie alla determinazione dei suoi autori: “Quest’anno rischiavamo di non poter organizzare alcun concerto – ha ammesso Cesare Vernaleone – e ci siamo riusciti grazie al coraggio degli amministratori della Fondazione che hanno chiesto un prestito. Quest’evento, nonostante il suo valore in termini di riscoperta della tradizione locale e incentivo all’economia del territorio, non gode infatti di contributi pubblici, né degli aiuti della Regione Puglia. Vive di sponsor e capitali privati”.

Sullo sfondo della magica notte della danza delle spade e dei coltelli, capace di richiamare l’attenzione di migliaia di turisti e di mantenere inalterata, negli anni, la sua autenticità, si staglia la polemica mai sopita tra la Fondazione Torre Paduli e gli amministratori baresi. Colpevoli, a loro dire, di non aver mai valorizzato sufficientemente un evento che nulla ha da invidiare ai suoi cugini più famosi.

“Speriamo che la giunta di Michele Miliano sia più sensibile all’argomento”, ha commentato Vernaleone. L’assessore Leo, da parte sua, si è impegnato a portare il neo presidente pugliese al concerto del 18 agosto. D’altra parte c’è chi, come il presidente Gabellone, in questo progetto ha sempre creduto: “La Provincia ha fatto una scelta di campo, pur con tutte le difficoltà dettate dalle restrizioni economiche, ed è quella di contribuire al recupero della storia e delle tradizioni locali. L’evento non rappresenta un alter ego della Notte della Taranta, così come spesso si dice, ma ha una originalità che affonda le radici nella cultura salentina. Rimane il rammarico per la mancanza di oggettività nella valutazione del concerto e per chi non ha saputo apprezzare il grande lavoro svolto dalla Fondazione. E’ arrivato il momento che il territorio punti i piedi per farsi ascoltare, e che quest’evento sia istituzionalizzato”.

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