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Per Open Dance doppio appuntamento col teatro-danza

Prosegue OPEN DANCE, la rassegna dedicata al teatro-danza e alla danza contemporanea promossa da Cantieri Teatrali Koreja. Domani, giovedì 28 ottobre in scena "Bianca Sparita" e "Lacrime"

LECCE - Prosegue OPEN DANCE, la rassegna dedicata al teatro-danza e alla danza contemporanea promossa da Cantieri Teatrali Koreja. Domani, giovedì 28 ottobre un doppio appuntamento con il teatro-danza contemporaneo. Alle 20.45 in scena il Teatro Zemrude (Palau - Olbia) con "Bianca Sparita" per la regia di Agostino Aresu.

Bianca Sparita è una storia immaginata sul religioso silenzio della verità. Una processione ad una sedia bianca vuota dove una Madonna Assente diventa protagonista di un rito messo in scena dal Re-Cardinale, onnipotente padrone di un camposanto composto da una dozzina di croci senza nome. La parola usata come suono, in un italiano impastato di dialetti del sud Italia e re-inventato rende la messa in scena una miscela di danza e teatro.

In una sua prima versione breve, lo spettacolo nasce all'interno del progetto triennale di Versiliadanza con la coreografa tedesca Susanne Linke. Nella nuova versione integrale, debutta al concorso Loro del Reno 2007 di Teatri di Vita (Bologna) e vince il Premio Giuria Popolare al Festival Le voci dell'anima 2008.

A seguire la compagnia leccese TeatroDanza Duende propone "Lacrime" per la regia di Enza Curto. "Lacrime" è Il racconto del vissuto di donne: bambine, adolescenti, spose, vittime. Ideato ed interpretato da Enza Curto nella primavera del 2007, lo spettacolo nasce come performance interattiva con un'installazione di Paolo Spalluto all'interno di una collettiva d'arte contemporanea organizzata sul tema della violenza sulle donne.

Nella estate del 2010, dopo essere stata più volte rappresentata su commissione di diverse Pubbliche Amministrazioni, la performance viene studiata in forma di spettacolo in ambito teatrale per tre interpreti; si accresce di ulteriori contenuti, raccontando anche l'omertà di alcune donne per nascondere la violenza subita tra le mura domestiche.

Un lavoro-studio, quindi, in continua evoluzione per luoghi, contesti, avvenimenti, che si sviluppa sulle varie fasi dell'età della donna; dove la crescita, lo stupore, la gioia, l'illusione lasciano il posto alla violenza ed al dolore; ma anche sulla forza del "rinascere" per continuare, ancora con più forza, il proprio cammino.

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