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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Progetto goal: giovani e opportunità tra apprendimento e lavoro

PROGETTO GOAL, con Future Search a Borgagne un intenso programma per giovani opportunità tra apprendimento e lavoro.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Si svolgerà dal 16 al 18 febbraio presso l'Oratorio Sant'Antonio di Borgagne il progetto GOAL (Giovani, Opportunità, Apprendimento e Lavoro), un percorso di dialogo strutturato tra giovani e amministratori locali. L'iniziativa, finanziata dall'Agenzia Nazionale dei Giovani nell'ambito del Programma europeo Gioventù in Azione (Azione 5.1), è realizzata dalla Cooperativa L'Arcobaleno in partenariato con l'Assessorato alla formazione e al lavoro della Provincia di Lecce, l'Ambito territoriale di Martano, il Forum dei Giovani di Melendugno e Borgagne, lo spin-off Espèro dell'Università del Salento ed il Polo professionale Scarambone di Lecce.

Nell'ambito dell'obiettivo comunitario di ridurre la distanza tra giovani ed istituzioni europee, di armonizzare le politiche dei Paesi membri in materia di gioventù e di coinvolgere direttamente i giovani nelle decisioni che li toccano da vicino, il progetto mira a favorire l'incontro tra i giovani, i responsabili delle politiche per la gioventù, gli enti e le istituzioni locali.

Il problema del lavoro e dell'inserimento lavorativo rappresentano due aspetti drammatici della condizione giovanile nel Mezzogiorno. Per i giovani, infatti, l'inserimento nel mondo del lavoro è un momento cruciale della loro vita, ma può anche diventare un momento dirompente. Nel nostro paese il 30% dei giovani che lasciano gli studi trovano lavoro entro un anno, a differenza dei loro pari età tedeschi (81,7%), inglesi (67,6%), francesi (58,3%), spagnoli (37,2%).

Ovviamente la condizione dei giovani salentini è più drammatica per gli elevati tassi di disoccupazione. Le difficoltà più grosse da essi incontrate sono le seguenti: difficoltà di attingere ad informazioni adeguate circa le opportunità lavorative offerte dal mercato del lavoro; di conseguenza difficoltà a mettere in atto strategie adeguate e mirate di ricerca del lavoro, commisurate al proprio bagaglio formativo e alle proprie aspettative; difficoltà connesse al possesso di titoli di studio generici e alla necessità di completare e arricchire adeguatamente il proprio percorso formativo; difficoltà provocate dalle aziende che preferiscono assumere persone con comprovata esperienza piuttosto che giovani in possesso del solo titolo di studio.

Alla luce di queste considerazioni appare evidente che un intervento nei confronti del tema giovanile dell'occupabilità non può nascere soltanto dal riferimento ai meri dati quantitativi, perché l'universo giovanile non è una realtà indifferenziata. Occorre sapere leggere i numeri ma anche andare dentro le questioni, esaminando l'universo giovanile con un approccio funzionale alla problematica, e cogliendo dunque le variabili culturali, sociali e antropologiche che entrano in gioco. Solo così si può conoscere adeguatamente il mondo dei giovani, le dinamiche del loro inserimento ed i loro bisogni formativi.

In linea generale l'universo giovanile salentino appare non dissimile dai pari età che vivono nella altre Regioni italiane, per formazione, per gusti, per riferimenti culturali, per modalità di rapporto con la famiglia e con le istituzioni. Ciò che lo contraddistingue e traccia una linea di discontinuità con gli altri giovani, soprattutto con quelli del nord Italia, è un più deciso attaccamento alla famiglia, frutto anche delle incertezze del mercato del lavoro, che non permette di intraprendere facilmente percorsi di autonomia dal nucleo familiare originario. In secondo luogo i giovani salentini subiscono fortemente sulla loro pelle la difficoltà di un orientamento adeguato nella formazione, anche se passi avanti in questo senso ne sono stati fatti negli ultimi anni. Tutto ciò li porta a rifugiarsi nel gruppo di amici e sulla strada, in certi casi in una sorta di solitudine esistenziale senza sbocco.

Dopo aver svolto una fase di ricerca qualitativa e quantitativa in merito alle tematiche dell'occupazione, dell'orientamento e del futuro, 120 giovani del territorio saranno protagonisti attivi della future search conference di GOAL, una sessione di lavoro informale per discutere le proposte elaborate e condividere gli scenari futuri, al fine di realizzare un action planning che orienti le nuove competenze dei giovani partecipanti.

Nel corso della conferenza è previsto un intervento del professore Patrick Boumard, Presidente della Societèe International D'Etnographie, e del docente universitario Vito A. D'Armento, docente di etnografia della devianza presso l'Università del Salento, che introdurrà i punti centrali della ricerca svolta.

I lavori saranno condotti dall'esperto di facilitazione Andrea Pignataro e del responsabile politiche giovanili della Cooperativa L'Arcobaleno Maurizio Melito, con il supporto di giovani volontari europei.

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