"L'Acquasantissima" di Ura Teatro in scena a Casarano
Fabrizio Pugliese torna in scena con lo spettacolo "L'Acquasantissima" dopo aver debuttato lo scorso anno ai Teatri del Sacro. Lo spettacolo sarà ospitato nell'ambito degli eventi estivi del Comune Di Casarano, il 30 luglio alle ore 21 presso Piazza D’Elia, all’aperto.
La presentazione di "L'Acquasantissima" a Casarano rientra in ‘Parole fuori Centro’, Progetto Vincitore di ‘Periferie al Centro - Intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia’. Il progetto si concluderà il 7 agosto sempre a Casarano nello stesso luogo con la presentazione dello spettacolo Parole Date di e con Fabrizio Saccomanno. Gli spettacoli si sarebbero dovuti tenere nel mese di aprile ma a causa dell’emergenza covid-19 sono slittati a data incerta. Ora però, grazie alla perseveranza del Comune di Casarano e di URA Teatro, verranno presentati in pubblico. L’ingresso è libero, così come previsto dal progetto stesso.
Posti limitati, È gradita la prenotazione con SMS o WhatsApp al numero 3280570967. PAROLE FUORI CENTRO è promosso da Teatro Pubblico Pugliese e Regione Puglia, organizzato da URA TEATRO con BLABLABLA , Lab/R, Pro.Ar.T, La Soffitta senza tetto e con Unione dei Comuni del Nord Salento, Comune di Guagnano, Comune di Trepuzzi e Comune Di Casarano.
Associazione Culturale URA Teatro via Manzoni, 28 Lecce Piva 04713290759 M urateatro@gmail.com Nello spettacolo Fabrizio Pugliese sarà un mafioso ed è lo stesso mafioso a parlare; storie e fatti saranno filtrati attraverso il suo sguardo. La mafia può contare su miti potenti, norme e simboli di forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza religione, senza ideologia.
La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere. Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un'anima nera, il lato oscuro del pensiero meridiano. Qui la scheda completa dello spettacolo L’Acquasantissima ultimo giorno di Don Salvatore Con Fabrizio Pugliese; Testo e regia Francesco Aiello Fabrizio Pugliese Musiche Remo De Vico; Produzione Ura Teatro Che cosa determina la non contraddizione tra la cultura mafiosa e quella cattolica? Com’è possibile all’interno della stessa Chiesa la presenza di un Dio dei carnefici e un Dio delle vittime? In scena sarà un mafioso stesso a parlare; storie e fatti sono filtrati attraverso il suo sguardo…
La mafia può contare su miti potenti, riti, norme e simboli di forte presa senza i quali sarebbe come un popolo senza religione, senza ideologia… I mafiosi hanno costruito un’immagine di se da ‘uomini d’onore’, paladini dell’ordine che fanno giustizia, ma nella loro lunga storia non hanno mai difeso i deboli contro i forti o i poveri contro i ricchi… La mafia è un fenomeno di classi dirigenti, di potere… Abbiamo dato forma ad una creatura narrante, un’anima nera, il lato oscuro del pensiero meridiano…
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” (Italo Calvino)