"I ragazzi di via la tap!": spettacolo finale laboratorio "la squola"
Sabato 16 Giugno, a partire dalle ore 21.00 presso La Distilleria "De Giorgi" di San Cesario di Lecce (ingresso da Via Vittorio Emanuele), la compagnia teatrale "Teatro Zemrude" presenta lo spettacolo finale del Laboratorio Teatrale “La sQuola”:
I Ragazzi di Via la TAP!
Liberamente ispirato a “I ragazzi di via Pal” e al Movimento “No TAP”
di Agostino Aresu
Con:
Francesca Magnolo, Anna Giaffreda, Damiana Foggetti, Laura Flaminio, Marisa Manno, Chiara Notaro, Carlo Guido, Claudio Longo, Andrea Taurino.
Siamo partiti da quella calda giornata di marzo che dà inizio a “I ragazzi di via Pal” di Ferenc Molnàr, da quella musica proveniente da un organino ambulante in un quartiere popolare di Budapest, l’abbiamo messo a fianco a quel 17 marzo che più di un anno fa diede il via alle manifestazioni di protesta nelle campagne di Melendugno contro la TAP, con una musica di fisarmonica proveniente dalle campagne salentine, una musica a cavallo tra l’Albania e il sud Italia. Abbiamo seguito la traccia del romanzo e lo abbiamo intrecciato con personaggi ed episodi legati al Movimento NoTap, lo abbiamo fatto utilizzando un linguaggio per ragazzi, tra battaglie e soprusi. Per noi "TAP" significa Temporanea Assenza di Principi così come "Einstand!" nel romanzo era un'esclamazione di prepotenza dei più forti e dei più grandi nei confronti dei ragazzi di via Pal. E così i personaggi e gli episodi si intrecciano gli uni agli altri, tra romanzo e realtà, tra i quartieri di inizio Novecento di Budapest e le campagne e il mare nella provincia di Lecce di questi Anni ’20 del Duemila. I sogni hanno bisogno di un luogo a volte, un luogo dove potersi realizzare, a volte i sogni sono il luogo. Per questo i ragazzi di “via Pal” diventano “I ragazzi di Via la TAP”, i ragazzi che lottano per salvare un Campo a metà strada tra la campagna e il mare, un luogo ancora incontaminato, ricoperto di ulivi dove arrampicarsi al cospetto di un azzurro infinito. Ma di fronte a loro c’è un’isola, Azer, che si protende con un lungo istmo di nome Baijan ed è per questo che nell’insieme la chiamano Azer-Baijan. Su quest’isola hanno fatto base un’altra banda che attraverso un tunnel vuole arrivare di sorpresa al Campo e prenderne possesso. Due bande rivali. Un luogo da difendere. Una guerra senza esclusione di colpi. La battaglia sarà lunga, qualcuno tradirà, qualcun altro verrà arrestato per aver parlato, qualcuno darà la vita stessa per quel Campo. Perché per i ragazzi che verranno, per quelli che saranno piccoli nel futuro, vale sempre la pena di combattere.
Grazie a Marco, Sabina, Gianluca, Serena e a tutti i ragazzi di Via la TAP.
Grazie a Dani Lepre Diurisi che come sempre ha affiancato quest’anno di laboratorio nel pensarlo, nell’immaginarlo e nel realizzarlo.
Grazie a Pino e Gianfranco e alla Società di Mutuo Soccorso di San Cesario di Lecce per la sala.
Grazie ai ragazzi de La sQuola che ci hanno creduto.