Jumperiferie: teatro vivo nel sociale
Dopo le tre repliche speciali della performance Pupe di Pane, per la regia di Tonio De Nitto all’interno della Casa Circondariale di Lecce, riservate alle detenute e ai detenuti e al personale interno alla struttura, arriva a conclusione il laboratorio teatrale realizzato con i detenuti guidati dalle attrici e dagli attori dell’Accademia Mediterranea dell’Attore Simone Maci, Veronica Mele, Benedetta Pati e Carmen Ines Tarantino.
Il laboratorio teatrale è stato promosso nell’ambito del progetto JUMPERIFERIE - teatro vivo nel sociale, sostenuto da Periferie al centro e promosso da Teatro Pubblico Pugliese e Regione Puglia in partnership con Accademia Mediterranea dell’Attore, Compagnia teatrale Petra, Casa Circondariale di Lecce, #reteteatro41, Arci Lecce, Mecenate 90, Officina Creativa, Comune di Lecce, Comune di Lequile, Comune di Melpignano.
Giovedì 6 agosto dalle ore 10 dodici detenuti saranno coinvolti in una lezione aperta finale per presentare il lavoro svolto nel periodo Febbraio-Agosto 2020.
Durante il periodo di lockdown il percorso non si è fermato ma è continuato attraverso uno scambio epistolare che ha dato vita ad un vero e proprio processo di scrittura creativa.
I partecipanti hanno avuto la possibilità di lavorare sul tema della Vergogna (tema chiave per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura) attraverso lo svolgimento di alcune tracce e la stesura di testi, racconti e memorie. ? La seconda fase del laboratorio è stata invece dedicata al lavoro dell’attore, alla sperimentazione ed allo studio degli strumenti indispensabili alla recitazione teatrale per acquisire consapevolezza e padronanza del corpo e della voce; un percorso volto a stimolare la libera espressione, creatività ed immaginazione attraverso il training e l’esercizio, lavorando sia sulla sfera individuale che sul concetto di “ Teatro come Insieme”.
Il laboratorio si è posto come obiettivo principale quello dell’inclusione, avvicinando i partecipanti alle differenti forme di linguaggio scenico, teatrale, drammaturgico e, soprattutto, relazionale.