Lichen presenta: “Corrispondenze”
Sabato 3 gennaio alle 21 presso l'Ammirato Culture House va in scena "Lichen" della danzatrice e coreografa Claire-Lise Daucher. "Lichen", ad ingresso gratuito, è l'occasione per presentare al pubblico la residenza artistica "Corrispondenze" che si svolge sempre presso l'Ach dal 23 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015. Una residenza artistica internazionale che porterà alla realizzazione di una nuova produzione teatrale firmata Aldes di Roberto Aldorasi, per la drammaturgia di Manuela Correros, con Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres, la coreografia di Claire-Lise Daucher, le musiche Francesco Agnello e gli elementi scenici di Massimo Troncanetti. Una nuova residenza internazionale a ribadire la vocazione multidisciplinare e cosmopolita di un luogo, lo Scipione Ammirato a Lecce, che dal 2011 ospita sul territorio importanti artisti e progetti internazionali che, nell'incontro con gli artisti e il pubblico locali, fecondano il territorio con i semi della creatività, dell'innovazione e del cambiamento. Interventi che mirano a sollecitare, prima nel quartiere in cui l'Ach ricade e poi sull'intera città e su tutto il territorio, la condivisione consapevole di nuove pratiche di aggregazione e partecipazione al dialogo sociale.
"Lichen" è la danza dei giorni in fila, che, uno dopo l'altro, portano con sé solitudine, amore, lacrime, sorrisi...E' un solo che proviene da un lavoro quotidiano d'improvvisazione, da una ricerca che per tre mesi si è interrogata sulla sottile relazione tra il movimento danzato e gli stati interiori che si attraversano durante un periodo di solitudine dolce e dolorosa. Danzato ogni giorno, dopo tre mesi, "Lichen" ha lasciato apparire una struttura precisa in cui ogni istante si aggiungeva lentamente ai precedenti, dei quali conservava la memoria mentre concepiva i successivi che, solo una volta maturi, venivano alla luce. Questo processo organico viene ricreato ogni volta che questo solo viene danzato nella sua forma semplice e sincera e, ogni volta, la sua materia sensibile di gesti reagisce al nuovo spazio e ai nuovi sguardi, raccontandoci delle veglie in cui è nato e del sentimento del domani che lo ha ispirato.
In "Corrispondenze" saranno due donne a confrontarsi, due donne vicine e lontane. Una ha fatto la scelta della clausura. L'altra è una professionista affermata che gira il mondo senza fermarsi mai. Le loro vite sono tanto diverse quanto - per certi versi - si assomigliano. Ma soprattutto sono sorelle, e cercano di tenere vivo quel legame di sangue, che le aiuti a comprendersi e, probabilmente, perdonarsi. Perché c'è qualcosa nel loro passato familiare che chiede una espiazione (o una fuga?) e che porta con sé una colpa che è difficile confessare. Lo spettacolo, tra movimento, azione e una parola molto rarefatta, racconterà queste due vite parallele. Ma trattandosi non di una geografia euclidea ma di geografia umana, dunque misteriosa, qui le parallele si toccano: attraverso la fitta corrispondenza fra le due donne e alcuni gesti che, inconsapevolmente, sono uguali per entrambe. Il tutto scandito da un doppio scorrere: quello verticale della liturgia delle ore e quello orizzontale del passato che incombe sul presente.