“Mortaccia. La vita è meravigliosa” con Veronica Pivetti
GALLIPOLI - Parte venerdì 31 gennaio, alle ore 21, la stagione teatrale al Teatro Italia di Gallipoli, col contributo del Comune di Gallipoli. Sarà Veronica Pivetti a calcare per prima il palcoscenico del bellissimo Teatro Italia, con lo spettacolo "Mortaccia. Una storia meravigliosa" scritto e diretto da Giovanna Gra, che vede sul palco, al fianco dell'attrice milanese, Sergio Mancinelli e Oreste Valente.
Il tema dello spettacolo, come intuibile già dal titolo, è la morte, argomento per molti di confine, per alcuni un'ossessione, per altri un pensiero che aiuta a vivere e per gli inglesi addirittura un must. Sartre scrisse un dramma intero sull’al di là, quel terreno inesplorato da cui Amleto lamentava che nessun viaggiatore fosse mai tornato. Ma sono dozzine gli autori di ogni epoca che a Madama Morte hanno dedicato opere, tragedie e farse. Sembra insomma un’idea fissa dell’uomo: la vita dall’altra parte è poi così diversa da qua? Se lo è chiesto anche Veronica Pivetti, in compagnia della quale, tra canti e balli, di generi e registri diversi, indagheremo sulle abitudini di vita, totalmente inaspettate, che attendono ognuno di noi dopo il trapasso.
Il giallo di un corpo in esubero dà il via a uno spettacolo assolutamente originale e divertentissimo: Mortaccia, una commedia capace di farci passare dalle risate alla commozione, coinvolgendo il pubblico, esorcizzando una delle paure più profonde dell’animo umano.
Falce alla mano, l'ombrosa Pivetti canta e delira raccontandoci la cita dal suo punto di vista. Blindata nel suo hatitat naturale, il camposanto, Mortaccia deve risolvere un piccolo giallo legato ad un "ospite" che dal suo conto risulta in esubero. L'indagine ci farà dimensioni spiritose e spiritate della vita da trapassi. Una "vita", per così dire, che, in una specie di nuova Spoon River, non si rivelerà poi così tanto differente dell'al di qua, in quanto a ipocrisie, meschinità e difetti.
Mortaccia cinguetta e si racconta fra tanghi, pop, ballate e tarantelle, per poi virare verso melodie più classiche e impegnate, fino a svolte improvvise decisamente sexy e trasgressive. Armati di sorrisi e con l'anima in tasca si può tentare di oltrepassare quella soglia dove Mortaccia, danzando nella polvere e nel vuoto, ci aspetta per farci sorridere e pensare a uno dei pochi tabù inviolati della nostra epoca: la Morte. E forse, alla fine, la Morte sarà pure simpatica, a debita distanza, s’intende.