"Sangue di quella terra" in scena a Racale
Quando
Dal 23/08/2019
al 24/08/2019
21.30
Prezzo
€ 5.00
Altre informazioni
"SANGUE DI QUELLA TERRA"
di e con Fabrizio Saccomanno
tratto da La guerra del vino
di Alfredo Polito e Valentina Pennetta
Associazione Culturale URA TEATRO Saccomanno - Pugliese
Seguirà incontro con gli autori del libro e degustazione dei vini della Cantina Agricole Vallone.
?23 agosto ore 21:00
?PIAZZA SAN SEBASTIANO
?Racale
?Ingresso: 5€
?Evento in collaborazione con il Comune di Racale, DUC Taviano Racale, Témenos Recinti Teatrali e inserito nel Programma Straordinario di Cultura e Spettacolo 2019 della Regione Puglia
"A 60 anni di distanza da quelle lotte contadine che, nella provincia di Brindisi e nei paesi del Nord Salento, segnarono intere comunità, diventa urgente e prezioso il processo di costruzione di una memoria collettiva, soprattutto se fondato sulla ricerca di una elaborazione condivisa. Lo spettacolo nasce con l?intento di contribuire a questo percorso che si ritiene assolutamente necessario soprattutto in questo delicatissimo passaggio generazionale in cui vengono meno i portatori viventi di memorie scaturite dalla partecipazione diretta agli eventi. Di storia e microstoria parlava Carlo Ginzbug, riferendosi non solo alla dimensione dell?oggetto della ricerca ma anche alla variazione della scala di osservazione, che permette di mettere a fuoco soggetti solitamente posti ai margini nella storiografia cogliendoli in rapporto a un contesto più ampio. In questo caso il contesto è il racconto della centralità del Salento nel mercato vinicolo nazionale per l?intero Novecento, a cui alcune sue comunità legano il rapporto non ancora del tutto superato con la morte di tre giovani vignaioli – tra cui una donna – avvenuta nel 1957 nel brindisino, a San Donaci, uno dei maggiori centri di produzione vinicola in Puglia. Qui, il 9 di settembre, la polizia apre il fuoco sulla folla: “stroncare sul nascere” è l?espressione usata dal ministro dell?Interno Tambroni nella sua circolare inviata nello stesso giorno ai prefetti di Puglia, Basilicata e Calabria per soffocare la protesta di vignaioli e braccianti dilagata in tutto il Salento a causa del prezzo d?acquisto delle uve da parte degli industriali del Nord – che col robusto vino pugliese “tagliavano” i più blasonati vini d?Italia – così basso da non coprire nemmeno le spese, che condannava un intero territorio alla miseria e alla fame."