Koreja, l’atteso ritorno della compagnia italo-tedesca Berletti/Waas
LECCE - Dal 27 al 29 gennaio 2023 gradito ritorno sul palcoscenico di Koreja per la compagnia italo-tedesca Barletti/Waas composta da Lea Barletti, attrice, performer e autrice romana di nascita, ma di origini leccesi e dal regista e attore tedesco Werner Waas. La personale è un progetto culturale che condensa quattro spettacoli in tre giorni, per indagare la contemporaneità attraverso il teatro.
L’idea di teatro della compagnia italo-tedesca Barletti/Waas è un discorso sul mondo. Un discorso che crea un mondo, quel mondo che nasce tra due persone che discutono, tra gli attore e gli spettatori, tra un attore e un altro attore, tra il testo e l’azione, tra la parola e la presenza, tra il gesto e la musica e tutte le altre possibili combinazioni che fanno di uno spettacolo dal vivo, uno spettacolo vivo.
“Non ci interessa parlare di noi, - spiegano Lea Barletti e Werner Waas - ci interessa parlare attraverso di noi, attraverso i nostri corpi, le nostre lingue, del mondo. Ci interessano testi attraverso i quali rendere possibile questo discorso, ci interessa farci portatori e testimoni di quei testi, essere strumento del testo e al contempo usare il testo come strumento”
La personale si inaugura venerdì 27 gennaio alle ore 20.45 con Autodiffamazione dal testo del PREMIO NOBEL Peter Handke, scrittore, drammaturgo, saggista, poeta, reporter di viaggio, sceneggiatore e regista austriaco, uno fra i drammaturghi più importanti del panorama teatrale internazionale, noto al grande pubblico per aver firmato, nel 1987, la sceneggiatura del celebre film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders.
Il testo di Peter Handke è il gesto, autodiffamante e pubblico, attraverso cui Lea Barletti e Werner Waas si fanno attori/testimoni di una presa di coscienza, un’educazione sentimentale alla parola: un gioco che sospende il confine fra spettatori e attori, accettando la comune responsabilità di una storia collettiva.
Quello che si manifesta attraverso il gesto dell’autodiffamazione non è tanto un “noi”, quanto un “io-tu”, un “io-tutti”: È uno spettacolo nato dal desiderio di concentrazione e di contatto reale con il pubblico. La scelta del bilinguismo mostra che cosa è la lingua, cosa può essere, producendo contemporaneamente un potenziale di pensiero non integrabile ma essenziale e fecondo: qualcosa di cui il nostro presente ha bisogno. Lo spettacolo è in lingua italiana e tedesca con sovratitoli.
Sabato 28 gennaio alle ore 20.45 sarà la volta di Parla, Clitemnestra! Un’eterna tragedia in versi, uno spettacolo riservato a solo 90 spettatori che, partendo dalla mitologia greca racconta una contemporaneità scottante.
Clitemnestra è nota prima come moglie fedifraga e assassina di Agamennone e poi in quanto vittima del matricidio che il figlio Oreste compirà per vendicare la morte del padre. E la sua storia? Non pervenuta. Intrappolata in un ruolo, in un nome, in un personaggio, Clitemnestra cerca un’altra via, un’altra possibile rappresentazione di se stessa come parte della società, un’altra storia. Il suo antagonista, Agamennone, è anche lui intrappolato in un ruolo, in un nome, in un personaggio. Fin quando Clitemnestra e Agamennone non deporranno definitivamente le maschere insite nei propri nomi, nessun dialogo sarà possibile.
Gli spettatori, una parte dei quali è munita di piccole torce dal fascio strettissimo, sceglie cosa vedere, scruta i dettagli, le minuscole reazioni dei corpi/statua dipinti di bianco e partecipa in questo modo alla narrazione: è responsabile di quello che vede e di quello che vedono gli altri. Questa è una storia che ci riguarda tutti, ognuno ne fa parte, nessuno è fuori. Si farà luce e ci si guarderà in faccia: è ora di cambiare. La personale si conclude domenica 29 gennaio con un doppio appuntamento.
Alle ore 18.30 in scena Monologo della buona madre, la storia del corpo a corpo di una donna con se stessa ed il proprio corpo, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con i figli, con l’immagine di sé, con i propri modelli, con le proprie aspettative, con la propria inadeguatezza, con la propria fallibilità, con la propria creatività, con il tempo, con la vita, con la lingua, con l’amore.
Monologo della buona madre è una confessione, è l’ammissione di quanto la ricerca, nello sguardo altrui, di una sorta di “permesso d’esistere”, possa essere il motivo per cui si va in scena: “Guardami, ascoltami, amami; fa’ che io sia!”. La vita, è quello che succede tra le persone mentre si parlano: quello che succede tra l’attore e lo spettatore.
Alle 20.45 sarà la volta di Ashes to ashes, una prima nazionale che parla d’ambiente e di futuro, di un paesaggio interiore che va a fuoco insieme a quello esteriore. Parla di un disperato cercarsi in mezzo al fumo di un paesaggio che diventa deserto, dove passato e futuro si confondono e perdono.
La terra è in fiamme. Il fuoco ci circonda. Migliaia di ettari di foresta diventano cenere. Quello che brucia insieme alle foreste è la memoria, il passato, l’immaginazione e la speranza. Quindi, il futuro. Un clown bianco, un folle, un personaggio lunare di cui non sappiamo nulla e che nulla sa, non riconosce più il confine tra visione e realtà, tra passato, presente e futuro, tra dentro e fuori, tra il sé e l’altro. Una coscienza esplosa, un’anima in fiamme: un essere umano fatto di nulla, di fumo.
Dopo gli spettacoli sarà possibile incontrare la compagnia e dialogare su quanto visto. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Palchetti Laterali. Nel foyer sarà possibile provare la Ctk Vr Experience, la prima esperienza in realtà virtuale del Teatro Koreja. Il viaggio racconta l’impatto ambientale e sociale dell’uomo sul territorio leccese. Dai vicoli in pietra leccese, attraverso gli ulivi, fino al mare salentino, l’esperienza porterà l’utente davanti alle conseguenze delle proprie azioni. L’iniziativa prenderà vita nel foyer del teatro e sarà accessibile gratuitamente, prima e dopo gli spettacoli della stagione teatrale Strade Maestre. Il progetto darà spazio a tre associazioni salentine, OlivaMi, Salento Pride e Plastic Free Lecce, che si adoperano per rendere più sostenibile il nostro territorio.
L’esperienza si coniuga perfettamente con lo spirito comunitario del teatro, e con gli obiettivi 11 e 13 dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite: nell’esperienza in realtà virtuale, saranno presenti riferimenti a spettacoli prodotti da Koreja. Il progetto, ideato da Koreja, è stato interamente sviluppato da Gianmaria Centonze e Matteo Congedo, brillanti studenti dell’Accademia Cinema Toscana di Lucca, entrambi originari di Lecce ed è stato sviluppato grazie al sostegno di Visionary, startup impegnata nella digitalizzazione del patrimonio culturale leccese e di Forno Bianco, leader nel settore dei prodotti da forno salentini.
Teatro Koreja
Info e prenotazioni: 0832.242000
Biglietti su vivaticket.it