“Tito, il cantante piccoletto” in scena a Spongano
Quello scritto da Francesco e Matteo Spedicato, per l’Associazione “Orpheo per l’alba di domani”, è uno spettacolo musicale “interattivo”, un’opera originale che ha debuttato lo scorso aprile per la prima volta, proprio partendo dal Salento, con l’occhio rivolto soprattutto al pubblico delle scuole, con bambini e ragazzi che diventano parte integrante dello spettacolo.
Al grande tenore i fratelli Spedicato hanno dedicato l’ultimo anno della loro vita, da leccesi ma soprattutto da musicisti, autori e neo "scommettitori" culturali, scrivendo un libro/favola che ne narra la storia (il primo libro bilingue su di lui), portando nelle scuole un percorso didattico di approfondimento delle sue opere, organizzando in suo nome un concorso canoro per bambini i cui vincitori parteciperanno all’incisione, con orchestra e coro, del disco “Canta con Tito”.
Lo spettacolo “Tito – Il cantante piccoletto”, tratto, appunto, dall’omonimo libro, rappresenta il momento più intenso del complesso progetto.
I NUMERI: 32 repliche nei teatri del Salento, tutte sold out, con oltre 16mila spettatori di 50 scuole delle Salento che hanno abbracciato il progetto su Schipa degli Spedicato. Solo sul palco del Teatro Politeama Greco di Lecce ha avuto 6 giorni di messa in scena (non consecutivi), per 12 repliche complessive.
“ Siamo partiti con l’obiettivo di riaccendere la memoria sull’Usignolo leccese, raccontando ai ragazzi la sua vita e la sua carriera, il suo essere “pop”, cantante lirico e pure divo del cinema, una vera superstar per quei tempi - dicono gli autori, i musicisti leccesi Francesco e Matteo Spedicato. Ci piace aver visto lo possa essere ancora oggi e ce lo confermano le migliaia di bambini e ragazzi che con noi lo cantano, come fosse il proprio beniamino. Questo ci fa pensare con emozione che la nostra parte l’abbiamo fatta. Ma siamo solo all’inizio” .
Protagonista dello spettacolo è un cast di giovanissimi interpreti selezionati ad hoc, tra cui i 20 musicisti che ne compongono l’orchestra, l’Orpheo Ensemble. Si tratta di una formazione giovanile interamente composta da talenti del territorio salentino tramite bando e audizioni. La direzione è affidata al M° Eliseo Castrignanò, pianista e direttore d’orchestra originario di Calimera (Le), versatile interprete delle maggiori produzioni musicali pugliesi degli ultimi anni, al fianco dei fratelli Spedicato fin dall’avvio del progetto su Schipa, di cui è parte integrante.
La regia è di Giovanni Guarino, baritono pugliese, oggi titolare della cattedra di Arte Scenica presso Il Conservatorio “N.Rota” di Monopoli, regista lirico dalla grande esperienza e dalle numerose collaborazioni di prestigio in tutto il mondo. Ha contribuito a dare all’opera un’impronta di forte emozione e dinamismo. <<Abbiamo ripercorso la vita di un uomo magnifico che tanto ha dato a Lecce - e non Lecce a lui. Raccontiamo molto dello Schipa salentino con riferimenti ad infanzia e fanciullezza, in generale una vita di grandi emozioni - dice Guarino. Lo spettacolo, nato dalla grande creatività degli Spedicato, scandito dai bellissimi brani originali arrangiati da Castrignanò, parla ai ragazzi, che vengono, dopo aver letto il libro e imparato le canzoni, per cantare con noi e omaggiare così un grande personaggio non sempre ben celebrato. Noi ci emozioniamo quando in scena ascoltiamo la voce di Tito ne La Tosca al San Carlo di Napoli, sentiamo la sua emozione. Spero con la mia regia di essere riuscito a far passare tutto questo>>.
<<Siamo contenti di aver accanto a noi grandi professionisti che hanno deciso di investire nel nostro progetto, un’autoproduzione che ci inorgoglisce per l’entusiasmo dimostratoci dai bambini, dai ragazzi e dalle famiglie a cui, soprattutto, ci rivolgiamo - dice Francesco Spedicato. Abbiamo voluto scommettere sulle nostre idee e sulla nostra terra. Noi proponiamo uno spettacolo originale, con scritture originali arrangiate per orchestra, il che non significa assolutamente volersi paragonare a Puccini o Verdi o Nino Rota, che è stato l’ultimo autore di opere di grande popolarità e che hanno avuto moltissimo pubblico, ma riteniamo che ci sia sempre più bisogno di nuova musica e nuove idee che possano aiutarci a riemergere in questo periodo di grande crisi del settore artistico-musicale>> conclude Francesco Spedicato.
<<E’ inutile fare teatro senza pensare se ci sia o non ci sia pubblico - dice Matteo Spedicato. Noi creiamo musica, spettacolo, siamo autori e imprenditori di noi stessi, pensiamo anche allo “sbigliettamento”, tutto lavorando di fantasia, la fantasia che fa realizzare i sogni. Potrebbe sembrare una cosa molto astratta ma, invece, proprio con ciò vogliamo provare a dimostrare che secondo noi, anche se con tantissimi sacrifici, si può fare la differenza, senza necessariamente ricorrere ad un finanziamento pubblico. L'importante è che ci sia un’idea e la voglia di lavorare per realizzarla, e anche un mercato che possa mantenere in piedi la macchina. E poi se arrivano i finanziamenti ben venga, ma come ulteriore incentivo a fare di più>>.