Umberto Manni e le sue “Memorie” di terre lontane al centro tò Kalòn di Itaca a Martano
MARTANO - Giovedì 14 dicembre 2023, alle ore 18.00, alla vigilia dell'ennesimo viaggio in "terre lontane", approda al Centro tò Kalòn dell’associazione Itaca Min Fars Hus, a Martano (Lecce), in via Marconi 28, Umberto Manni per incontrare Anna Stomeo e Paolo Protopapa, insieme a tutti gli amici vecchi e nuovi che intendono ritrovarsi nella lettura e nella narrazione del suo libro "Memorie" (L'infanzia. I viaggi in autostop in giro per l'Europa. Il Sessantotto. I lunghi anni vissuti in Africa e Asia.), uscito per le Edizioni Panico già nel 2018 e sempre occasione di incontro e narrazioni per un' intera generazione di ex sessantottini, ma non solo.
A dialogare con l'Autore ci sarà un ospite di eccezione, Giovanni Pellegrino, "guru" della cultura alternativa salentina, amico di una vita, sincero ed indelebile nell'affetto e nello sprone a sempre nuove motivazioni e mete. Anch' egli viaggiatore, instancabile e curioso, in tutti i continenti.
Umberto Manni, con una scrittura a suo tempo avviata quasi per divagazione su Facebook, riferisce, in certe pillole dense di particolari, i suoi numerosi viaggi, ma soprattutto evoca il viaggio come metafora della propria vita, trascorsa in "Terre Lontane", nome che, non a caso, darà sia alla propria attività commerciale di importatore di oggetti d'arte orientale, sia ad una elegante ed impegnata rivista diffusa nel Salento di trent'anni fa e oggi purtroppo scomparsa. Una vita vissuta intensamente, quella dell'Autore, tra incontri inattesi, esperienze ed avventure, tutte raccontate, paradossalmente, in una sorta di taccuino, con uno stile schietto ed essenziale, privo di orpelli e di inutili elucubrazioni. Un racconto per appunti, limpido e lineare, avvolgente e completo quello che, in questo libro, ci offre Umberto Manni, geologo e geotecnico attivo per oltre un cinquantennio in tutto il mondo, viaggiatore instancabile tra l'Italia, il Salento, l'Africa, l'Asia, l'estremo e il medio oriente, secondo una traccia geografica già definita nei sogni dell'infanzia e nei desideri di fuga di una generazione di ragazzi e di ragazze nati nell'immediato dopoguerra e consapevoli che il mondo era davvero cambiato e che occorreva migliorarlo con la lotta e l'impegno politico.
Una vita alternativa, quella di Manni, sognata nella dimensione della politica a sinistra e concretizzata in un impegno professionale e relazionale per molti aspetti pioneristico e sempre coinvolgente. L'autore, infatti, ha prodotto e realizzato, come tecnico esperto e ricercato, numerosi progetti di ingegneria civile, collaborando con imprese internazionali in molti paesi del cosiddetto Terzo Mondo, in anni in cui la globalizzazione non aveva ancora rivelato del tutto i suoi aspetti onnivori e aggressivi.
Una vita coronata dalla nascita di un figlio adorato, oggi quasi quarantenne, nato in Africa da madre africana, cresciuto ed educato nella paterna Soleto da salentino e cittadino del mondo e oggi, come il padre, abitatore attivo e dinamico di terre lontane. Una vita indubbiamente e per molti aspetti "avanti", come dice Giovanni Pellegrino nel commento allegato al volume. Una vita sincera e trasparente, animata dalla visione e dalla speranza di un mondo migliore, attraverso l'impegno pacifista e nelle file della Sinistra del Manifesto, sin dagli anni Settanta. Sicuramente Umberto Manni non si risparmia, in queste "Memorie", e si racconta fino in fondo senza infingimenti, contribuendo ad allargare la riflessione oltre i confini della dialettica pubblico/privato, alla quale da qualche tempo siamo ormai abituati, per coinvolgere gli interlocutori e i lettori in una considerazione storica e sociale di più ampio respiro. Come è tipico di una generazione che ha fatto del senso di comunità, della relazione e soprattutto del dibattito la cifra storica del proprio esserci stata ed esserci ancora.
Non a caso, su sollecitazione dello stesso Autore, sono stati individuati, tra gli amici di tò Kalòn, tre, per così dire, "pre-lettori" del libro, ai quali è stata affidata una copia da leggere prima dell'incontro: il sociologo Vito D'Armento, la scrittrice Daniela Maruccia, il poeta e, a sua volta, viaggiatore, Leo Luceri. I tre amici avranno una chance in più per animare il dibattito di tò Kalòn, già di per sé ricco di curiosità e partecipazione. Sarà una serata speciale per tutti coloro che, giovani o anziani, vorranno immergersi in un'epoca e in una dimensione esistenziale di grande speranza e di grande progettazione, senza inutili e deleterie nostalgie. Nella consapevolezza del presente, delle sue disarmonie e delle sue brutture, per un nuovo impegno di immaginazione e di attesa di nuove prospettive.
Una serata da non mancare, che, come sempre, sarà trasmessa in diretta Facebook sul profilo di Itaca Min Fars Hus (https://facebook.com/itacamfh). (A.S.)