Un intellettuale tedesco a colloquio con il Salento mitico: incontro tra Voswinckel e Pellegrino
MARTANO - Un evento davvero unico e incredibile, per ricchezza di suggestioni e di stimoli inattesi, quello organizzato, in questa incerta estate 2023, da Anna Stomeo e Paolo Protopapa presso il Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus a Martano (Lecce) in via Marconi 28 e fissato per Mercoledì 5 luglio 2023 alle ore 19.30.
Ospite, raro e prezioso, della serata il filosofo, scrittore e regista tedesco Klaus Voswinckel, autore di un romanzo 'meridiano' di grande visionarietà poetica e di inedito interesse culturale e filosofico dal titolo "La tarantella di Hölderlin" (traduzione italiana di Cesira De Vito, ItinerArti Edizioni, 2023). Diciamolo subito che non si tratta dell'ennesimo contributo agli studi sul tarantismo, ma "semplicemente" di un romanzo, di una narrazione, per quanto atipica e sorprendente, del Salento di questi nostri anni, evocato a partire dal suo nucleo ancestrale più nascosto, il ritmo della danza, e dalle pieghe più sfuggenti e oniriche delle storie e dei personaggi che lo hanno attraversato e lo attraversano.
Un Salento approcciato a partire dalle solide radici rizomatiche che lo connettono all'intero microcosmo mitico mediterraneo, dalla Sicilia alla Cappadocia, passando ovviamente per la Grecia presocratica e icasticamente pura delle origini classiche. Intellettuale di formazione mitteleuropea, tedesco per nascita e cultura, autore di numerosi saggi filosofico-antropologici e di film e documentari per la televisione tedesca, Klaus Voswinckel è "tentato" dal Salento da circa cinquant'anni, fino a farne la propria patria intellettuale e artistica elettiva, luogo idealizzato e concretamente vissuto in cui custodire le proprie visioni e le proprie certezze.
Luogo raggiunto, negli anni, dagli amici tedeschi più sensibili e complici (da Norman Mommens a Patience Gray, ad Arno Mandello) che coadiuvano il nostro in un' avventura di scoperta, di conoscenza e anche di difesa del territorio. Luogo raccontato, in questo romanzo, come occasione di incontri impossibili e infiniti, filtrati dal ritmo ossessivo del tamburello e animato da persone reali e immaginarie. Un Salento eccedente e, a tratti, eccessivo, un Salento 'in festa', in cui può accadere che infaticabili musicisti di pizzica e appassionate e passionali cantanti e danzatrici girovaghe incontrino, fuori dal tempo, i grandi e terribili poeti che hanno segnato il romanticismo tedesco, come Hölderlin e Novalis nel XIX secolo, ma anche più recenti, come Paul Celan, poeta della sofferenza civile e della resistenza al nazismo che di Hölderlin diventerà il testimone indiretto nel Novecento. E perfino il grande drammaturgo Samuel Beckett, accomunato a Celan dall'identico destino di 'solitudine europea’.
Tutti personaggi che Voswinkel evoca dal proprio immaginario intellettuale e che letteralmente "vede" aggirarsi come mentori nel suo percorso salentino e mediterraneo.
Klaus Voswinckel ci fornisce un esempio significativo e affascinante di quello che gli antropologi chiamano "going native", quasi un "diventare nativi" che testimonia la sua intensa e feconda identificazione con la gente e la terra che lo ospitano, catturandone i pensieri e i sogni.
Il Salento per Klaus Voswinckel non è solo patria elettiva, ma progetto e illusione intellettuale vissuta attraverso la letteratura e l'arte cinematografica, chiamate in causa insieme per un'esperienza urgente ed eterna di conoscenza. Nel romanzo, infatti, si legge, come in sottofondo, una vera e propria sceneggiatura, un progetto di visione e di inquadrature che sottende l'espressività teorico-filosofica dell'autore e apre alla sua vocazione cinematografica.
Mercoledì 5 luglio, a Martano, a dialogare con Klaus Voswinckel ci sarà (stimolante 'provocazione" ... !) un salentino doc in carne ed ossa, Giovanni Pellegrino che, del romanzo di Voswinckel, firma un'entusiasta e profonda postfazione. Ricercatore e organizzatore "a-istituzionale" (come ama definirsi) delle tradizioni popolari e salentine, Giovanni Pellegrino, noto e amato rappresentante operativo della cultura popolare (fondatore, negli ultimi quarant'anni, della Bottega del Teatro a Zollino, della Festa del Fuoco e del Ritorno a San Rocco) rappresenta ormai un vero e proprio "guru" dell'autentico e poliedrico sentire salentino: instancabile viaggiatore 'solidale', dall'Africa all'America Latina, tecnico e inventore di brevetti meccanici finalizzati al risparmio energetico nella socialità e diffusi a beneficio dei popoli poveri del mondo.
Personalità eclettica e versatile, immersa nella realtà e aperta alla condivisione e alla solidarietà, Giovanni Pellegrino ha instaurato con Klaus Voswinckel un rapporto di amicizia empatica che gli consente di comprenderne a fondo la visione complessa del Salento, come terra di confine e di liminalità, di libero attraversamento tra Occidente e Oriente. Liminalità che attraversa entrambi i personaggi ospiti di tò Kalòn il prossimo 5 luglio e che costituisce la prova del valore etico ed estetico, oltre che estesico, della loro proficua relazione intellettuale e umana. Relazione che, a to Kalòn, si cercherà di illustrare 'dal vivo' con un'inedita conversazione tra i due, di fatto già consegnata alla storia del patrimonio culturale del Salento odierno.
"La tarantella di Hölderlin" vuole essere metafora di un mistero etno-antropologico ineludibile, quello delle antiche civiltà mediterranee e del loro perenne dialogare nel presente. Un mistero che, però, aiuta a veder oltre le retoriche e gli scetticismi del presente. Un invito a non smarrirci, ma a conoscerci e a riconoscere i valori della nostra terra e, come suggestivamente afferma Giovanni Pellegrino, “rafforzarci e fare qualcosa di bello per le nostre vite".