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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Un premio in nome del dialogo e della tolleranza

Domani ad Otranto la terza edizione del "Premio Grinzane- Terra d'Otranto", riconoscimento internazionale, per chi lotta a favore della solidarietà. Premiati Enzo Bianchi e Sindiwe Magona

I temi della tolleranza, del dialogo, della emancipazione femminile in Africa e in altri continenti, rappresentano la sostanza della terza edizione del "Premio Grinzane - Terra d'Otranto", prestigioso riconoscimento internazionale, istituito dall'assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, con il patrocinio della città di Otranto e in collaborazione col "Premio Grinzane Cavour". Fin dalla sue origini il premio ha fatto del dialogo, della solidarietà e dell'integrazione, le linee guida della sua stessa esistenza. Sono risultati vincitori dell'edizione 2007 la scrittrice sudafricana, Sindiwe Magona, e il priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi, che riceveranno il premio, sabato 10 novembre, nel Castello Aragonese di Otranto, all'interno di una cerimonia piuttosto complessa, che prenderà il via alle ore 10.

Due i momenti importanti che precederanno la premiazione: una "lectio magistralis" dal titolo "Ero straniero e mi avete accolto", a cura dello stesso Enzo Bianchi, e a seguire l'incontro sul tema "Essere donna. Africa e altri continenti", a cui parteciperanno Sindiwe Magona, l'assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, i giornalisti Roberta Balzotti, Ettore Boffano e Giuliana Sgrena, con la conduzione dell'attore e comico barese, Antonio Stornaiolo. Il premio è articolata in due sezioni: la prima è destinata allo scrittore che nei settori della saggistica o della narrativa abbia trattato i temi della tolleranza e del dialogo; la seconda è riservata ad una personalità distintasi per il proprio impegno nel campo della solidarietà e dell'integrazione. Per la sezione letteraria il premio va a Sindiwe Magona, scrittrice cresciuta nei sobborghi di Città del Capo ed autrice di opere, in cui ha raccontato il Sudafrica, immersa in un contesto di lotte personali e politiche, portate avanti contro la segregazione e in favore dei diritti della popolazione nera e delle donne. Per molti anni membro del Tribunale Internazionale per i crimini contro le donne, con la sua scrittura ha spinto molti giovani e tantissime donne a svolgere ruoli attivi nella crescita del nuovo Sudafrica. Per la sezione "Un impegno per la solidarietà" il riconoscimento è attribuito a Enzo Bianchi, fondatore e priore della comunità monastica di Bose, formata da monaci di entrambi i sessi, provenienti da diverse chiese cristiane.

Membro dell'Académie Internationale des Sciences Religieuses di Bruxelles, Bianchi ha coniugato una vita ascetica e di lavoro in monastero con un'intensa attività di predicazione, studio e ricerca biblico-telologica che lo ha portato ad essere uno dei principali conferenzieri in Italia e all'estero. La manifestazione conferma il rapporto di collaborazione tra il "Premio Grinzane Cavour" e l'assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, che intendono valorizzare il territorio pugliese come culla di un'identità mediterranea forte, ricca di bellezze naturali, di storia e di folklore: altre iniziative sono a questo premio connesse, come il progetto "Scrittori in Puglia", che ha portato nelle province pugliesi autori di fama internazionale, ed il "Festival Grinzane Puglia", che anima i territori della regione con spettacoli ed incontri letterari. Antonio Buccoliero, consigliere regionale dell'Udeur e vicepresidente della VII commissione, affari istituzionali, in merito al senso della manifestazione, commenta: "La terza edizione del Premio Grinzane - Terra d'Otranto rappresenta un chiaro messaggio di speranza in un momento in cui la paura rischia di fare dell'intolleranza una fragile corazza nei confronti del "diverso".

Sui temi della tolleranza, della solidarietà e dell'integrazione, il premio vuole essere uno sprone per tutti coloro che credono nella possibilità di una società migliore attraverso il dialogo ed il confronto. Il Salento ed in particolare Otranto rappresentano quel legame ideale tra culture e religioni diverse: la città idruntina, nel corso dei secoli, ha saputo farsi interprete di un percorso multiculturale da cui non si può prescindere se si ha il cuore la crescita delle nostre comunità. La paura nei confronti del "diverso" può trasformarsi in una terribile arma a doppio taglio, che può portare a perdere di vista i valori che realmente contano". "Attraverso la premiazione di illustre personalità, che da sempre si adoperano per la solidarietà - conclude Buccoliero - la comunità di Otranto, con semplicità ed immediatezza, lancia un chiaro messaggio di vita e di futuro."

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