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Formazione Parabita

Parabita, quando la didattica si fa arte: presentazione statua San Francesco d’Assisi

Si svolgerà giovedì 10 giugno alle 10.30 presso l’aula magna dell’istituto Giannelli l’illustrazione della scultura

PARABITA – Sarà presentata giovedì 10 giugno alle 10.30 nell’aula magna dell’Iss “Giannelli” di Parabita la scultura di San Francesco d’Assisi. L’emergenza sanitaria ha stravolto il modo di fare scuola che ha dovuto reinventarsi strategie e modalità per affiancare i giovani nel loro processo di crescita ma soprattutto accompagnarli in un momento così difficile

Il Giannelli ha fatto una scelta ben precisa: oltre a rispondere a quanto la normativa prevedeva, ha deciso di effettuare in presenza l’intero monte orario destinato alle attività laboratoriali, considerando che il laboratorio permette di “costruire” la conoscenza e non la sua semplice riproduzione. Nel laboratorio si svolgono compiti autentici, collegati a contesti di senso, che favoriscono la riflessione, il ragionamento ma anche il lavoro 193dfd4c-b352-444a-8cd9-c72e4676c1b2-2cooperativo, permettendo di fare esperienza insieme agli altri in un contesto di socialità che le restrizioni legate al diffondersi della pandemia hanno pesantemente compromesso. Ed il San Francesco testimonia proprio questo: un docente che si mette in gioco che è insieme guida ed esecutore, che mostra come un materiale umile, il ferro, possa nascondere capacità espressive insperate, come la mano esperta possa renderlo duttile e piegarsi così all’immagine progettata sulla carta.

L’opera, destinata alla Chiesa della B. V. Maria Immacolata a Mancaversa, frazione di Taviano e fortemente voluta da Don Fernando Vitali, all’epoca parroco della chiesa, è realizzata in ferro e poggerà su un blocco di pietra viva in sintonia con lo spirito francescano di piena sintonia con la natura.

Raffigura un momento famosissimo della vita del Santo: sulla strada per Bevagna, si fermò per predicare agli uccelli che rispondevano gioiosi e festanti alle sue parole, un legame con la natura che si traduce nella piena comunione con essa, un tema molto amato che riconosceva il vitale collegamento tra uomo e natura. Collegamento che, forse, abbiamo perso di vista e che la pandemia ci ha drammaticamente ricordato, lavorando alla statua i ragazzi hanno avuto modo di riflettere su questo, su come il mondo intorno a noi vada rispettato e salvaguardato, una lezione di ecologia impartita dal ferro che, con il fuoco prendeva forma e significato.

Ma la statua rappresenta anche altro, l’esaltazione dell’artigianato artistico che, a prescindere dal materiale usato, permette di dare voce alla creatività attraverso una tecnica raffinata e consolidata nel tempo che è parte integrante del nostro patrimonio culturale ed economico, simbolo del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto. Questa esperienza costituisce una reale acquisizione di competenze professionali che possono aprire le porte del mercato del lavoro e dell’autoimprenditorialità, in un settore di nicchia che costituisce una realtà produttiva ed economica del nostro territorio e che può giovarsi della spinta del turismo culturale e dell’e- commerce.

Il laboratorio di metalli, insomma, è stata un’oasi dalla quale guardare al passato ed al futuro, nella quale ritrovare la quotidianità del tempo scolastico, permettendo, contestualmente il consolidamento della “capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali” (Goleman).

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