rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Green

Anche a Parabita e Neviano vietate sperimentazioni del 5G: in aumento ordinanze dei sindaci

I primi cittadini dei due comuni hanno vietato le installazioni delle antenne nei propri territori. Prima di loro anche Racale, Aradeo e Morciano di Leuca

PARABITA-  Anche Parabita e Neviano, dopo Racale, Morciano di Leuca e Aradeo, si schierano contro la tecnologia del 5G. ll sindaco di Parabita, Stefano Prete e la prima cittadina di Neviano, Silvana Cafaro, hanno emesso nei giorni scorsi ordinanze di divieto di sperimentazione e installazione della tecnologia 5G nei territori comunali di loro competenza, al fine di tutelare la salute dei propri concittadini. In Italia sono già oltre 240 i comuni che hanno adottato provvedimenti in tal senso.

In entrambe le ordinanze si legge che “la tecnologia 5G non è stata sottoposta a studi preliminari sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema, derivante da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di stazioni radio base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G, oltre a migliaia di ripetitori wifi attivi”. Le ordinanze si rifanno al “Principio di precauzione”, in attesa della rivalutazione della cancerogenicità delle radiofrequenze, prevista dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) sulla base dei dati sperimentali (National Toxicology Program statunitense e Istituto Ramazzini di Bologna) e dei dati epidemiologici presenti in letteratura.  Inoltre, i sindaci salentini evidenziano la necessità di considerare i recenti risultati scientifici sui danni correlati all’esposizione alle radiofrequenze, estremamente pericolose per l’uomo, come sostenuto da organismi indipendenti da legami con l’industria. Le radiofrequenze sono, infatti, in grado di determinare: cancro, malattie neurodegenerative, elettrosensibilità, danni al Dna, alterazioni immunitarie e della riproduzione.

Nelle due ordinanze si legge che “il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (Scheer) della Commissione europea, affermando come il 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche, ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto all’Italia, sui pericoli socio-sanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G, confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione del 5G”. Già nel 2009 il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per l’esposizione della popolazione alle radiofrequenze e nel 2011 il Consiglio d’Europa ha ribadito l’importanza di preservare la salute umana e l’ambiente dai rischi legati ai campi elettromagnetici artificiali, insistendo sulla necessità di tutelare soggetti a rischio come bambini, ragazzi, donne incinte, malati, soggetti elettrosensibili.

L’Associazione italiana Medici per l’Ambiente Isde Italia sezione di Lecce, insieme ad Apple (Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog), Associazione italiana elettrosensibili, Comitato Lecce Via Cavo e Comitato salute e ambiente Lecce e provincia, ha inviato via pec a tutti i sindaci della provincia una richiesta di non installazione delle reti 5G e di inibizione del potenziamento delle antenne sul territorio comunale al fine di non aggravare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici artificiali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anche a Parabita e Neviano vietate sperimentazioni del 5G: in aumento ordinanze dei sindaci

LeccePrima è in caricamento