Appello degli ebanisti salentini: “Istituzioni ci aiutino a dare seconda vita al legno dii olivo”
“Sia attivato un confronto operativo”, scrivono i firmatari di una missiva indirizzata al governatore, ai vari assessori regionali, al presidente della Provincia di Lecce e ai direttori delle associazioni di categoria
LECCE - Appello degli ebanisti salentini che lavorano il legno di olivo. Un gruppo di artigiani e attivisti si è rivolto alle istituzioni interpellando il governatore Michele Emiliano, i vari assessori regionali, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e i direttori delle associazioni di categoria sollecitando concreti interventi. “Gli odg approvati dalla Provincia e dal Comune di Lecce, già nel 2019, devono tradursi in concreti interventi pilota, supportati dalla Regione; mentre è ancora ferma la proposta normativa presentata da un consigliere regionale”, scrivono nella missiva.
“Nonostante tale vuoto di iniziativa istituzionale il Salento presenta diverse decine di laboratori e progettualità artigianali e artistiche : con modalità, approcci , creatività differenti valorizziamo i tronchi e il legno d’ulivo. Siamo una ricchezza culturale, professionale ed economica che merita il sostegno e la promozione da parte delle istituzioni, degli enti e delle associazioni del territorio. Per favorire tale processo, prioritari strumenti da attivare e obiettivi da perseguire sono: la deroga all’obbligo di espianto dei monumentali (seguito in genere dalla loro distruzione), ora condizione per ottenere i contributi per il reimpianto; l’apertura di centri -preferibilmente pubblici - di raccolta e custodia dei tronchi monumentali per successiva elaborazione e della parte pregiata del legno; l’attivazione di corsi di formazione professionale ; la realizzazione di “giardini della memoria”, in sintonia con gli ecomusei, conservando in loco i tronchi monumentali; una esposizione permanente nei musei regionali dei manufatti prodotti; canali di collegamento tra offerta e domanda di legno d’ulivo ; infine il sostegno del lavoro degli artigiani-artisti, a partire dai giovani, con apposite misure”, proseguono, elencando una serie di suggerimenti e proposte.
“Occorre finalmente promuovere una strategia complessa (che avrebbe dovuto essere pianificata già da anni con l’avvio degli espianti massivi), interventi e soluzioni virtuose per dare una seconda vita almeno alla parte pregiata del legno espiantato e tutelare in ogni modo i tronchi monumentali. Tale iniziativa pubblica è indispensabile per bloccare almeno in parte la “deportazione” ormai pluriennale del legno e dei tronchi monumentali verso altre regioni , dove in parte sono valorizzati, ma per lo più maciullati in pellet e bruciati nelle centrali. Destinazione ignobile e miope , che produce affari per aziende non del Salento , invece espropriato della materia prima pregiata , a danno degli agricoltori, degli artigiani e artisti locali”, concludono nell’appello i sottoscrittori.