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Martedì, 23 Aprile 2024
Green Porto Cesareo

Porto Cesareo sempre più “green”: l’Area marina protetta ottiene l’iscrizione Emas

Lo ha stabilito Emas Italia lo scorso 28 ottobre. Si tratta di uno strumento volontario di certificazione ambientale rivolto ad aziende ed enti pubblici, per la valutazione, la relazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali

PORTO CESAREO - Una prestigiosa iscrizione, quella ottenuta dall’Area marina protetta di Porto Cesareo. Nei giorni scorsi, infatti, la riserva è rientrata nell’Emas, Eco-management and Audit scheme, uno strumento volontario di certificazione ambientale rivolto ad aziende ed enti pubblici, per la valutazione, la relazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali. Proposta dalla Comunità Europea, è stata istituita per la prima volta nel 1993. La sezione Emas Italia, il 28 ottobre, ha così deliberato l’iscrizione dell’Amp del borgo ionico che sarà valida fino al 13 maggio 2025.

Attraverso un’attenta valutazione di questo documento da parte dell’Ente di certificazione Dnv Business assurance e dell’Ispra, è stata riconosciuta molto positiva la capacità del Consorzio di coinvolgere gli altri soggetti nel territorio, con competenze ambientali o di gestione dello stesso, nel raggiungimento dei traguardi ambientali. Il percorso si è concluso con la redazione della dichiarazione ambientale, che rappresenta un documento che, a seguito di registrazione Emas, diventa pubblico e utile per tutti i portatori di interesse per valutare, anche, l’operato in campo ambientale del Consorzio.Pasquale-Coppola-pres-Amp-Porto-Cesareo

 “L’ottenimento di questo importante e fondamentale traguardo – spiega il presidente della Riserva marina nazionale Porto Cesareo Pasquale Coppola - è il frutto di un intenso lavoro svolto negli ultimi anni e che ha visto lo svolgersi di un’approfondita analisi ambientale iniziale, utile ad individuare, attraverso uno sforzo di analisi e autovalutazione del sito, le criticità ambientali e per definire, nei passaggi fondamentali, le procedure e gli obiettivi ambientali che sono stati oggetto della successiva dichiarazione ambientale. Tale analisi iniziale si è concentrata, necessariamente, sul modello di gestione applicato dal soggetto gestore – conclude Coppola - in funzione delle iniziative intraprese per la conservazione della biodiversità, quale finalità istitutiva, e di come i portatori di interesse siano coinvolti nelle stesse, comprendendo una valutazione dello stato della biodiversità come giudizio sull’attività gestionale”.

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