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Premi per Neviano e Porto Cesareo

Rifiuti, Salento poco “virtuoso”: 22 comuni non comunicano neanche i dati

È quanto emerge dall’annuale rapporto di Legambiente sul raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata. Buon risultato per Lecce tra i capoluoghi di provincia

BARI – Sette realtà “rifiuti Free” in Puglia ma nessuna di loro si trova nel Salento: è uno dei dati che si ricava dal quattordicesimo dossier sui “Comuni Ricicloni”, l’annuale rapporto realizzato da Legambiente Puglia con il patrocinio della Regione di Anci Puglia e con il sostegno di SMP - Sfregola materie plastiche, Amiu Puglia, Progeva Srl, Navita srl, GreenOil Srl, Corgom Srl ed Heracle srl.

Il dossier, presentato a Bari, in una conferenza a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’associazione, delle istituzioni e esperti del settore che hanno collaborato all’indagine, diventa ogni l’occasione per fare il punto della situazione sia per il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge del 65% di raccolta differenziata da parte dei comuni, sia per quanto concerne l’impiantistica regionale. In Puglia la media percentuale regionale di raccolta differenziata nel 2021 è stabile al 56,5%, mentre nei primi mesi del 2022 si attesta al 60,04%. Ben il 20% della popolazione dell’intera regione è ancora lontana dal raggiungere la soglia minima prevista dalla legge, continuando ad alimentare le discariche e impedendo la reale spinta verso la chiusura del ciclo dei rifiuti.

L’elaborazione dei dati, inerenti l’anno 2021, si è articolata in tre diverse fasi: raccolta e verifica; elaborazione ed incrocio, con eventuale verifica e chiarimenti direttamente con i Comuni; definizione delle classifiche. I dati, inoltre, sono stati raccolti attraverso l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti e pertanto sono stati presi in considerazione quelli comunicati direttamente dai Comuni, i quali hanno l’obbligo di inserirli sul portale entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo a quello di riferimento.

Modificata la metodologia di elaborazione rispetto al passato, con la scelta di gratificare le amministrazioni che mantengono lo smaltimento del rifiuto secco sotto i 75kg all'anno per abitante, in Puglia solo 7: si tratta, nello specifico, di Poggiorsini e Bitritto, nel Barese, Volturino nel Foggiano, Avetrana, Montemesola, Monteparano e Fragagnano nel Tarantino.

Sono, invece, venti i comuni che hanno ricevuto la menzione speciale “Teniamoli d’Occhio”, cioè, quelli che anche se non hanno raggiunto l’obiettivo dei 75 kg all'anno per abitante di secco residuo, si sono mantenuti sotto la soglia dei 100 kg tra questi, porta alta la bandiera salentina solo Neviano.

I dati peggiori arrivano dai capoluoghi di provincia e dagli “indifferenti”, ovvero quelle amministrazioni che nel 2021 non hanno effettuato alcune registrazione sul portale dell’osservatorio regionale dei rifiuti o hanno comunicato dati imparziali o non corretti: in questo secondo caso, le realtà che si sono astenute sono 41 in tutta la Puglia, ma ben 22 (più della metà) arrivano dal Salento (Alessano, Castro, Cavallino, Corigliano d'Otranto, Galatina, Lizzanello, Martignano, Minervino di Lecce, Montesano salentino, Morciano di Leuca, Nociglia, Ortelle, Otranto, Ruffano, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Specchia, Sternatia, Supersano, Tuglie e Vernole).

Per quanto riguarda i capoluoghi, invece, Trani, col 76,5% è il più Riciclone, a seguire resta stabile Barletta (69,3%), mentre si mantiene appena sotto la soglia del 65% Lecce, che siattesta al 64,3 % di raccolta differenziata; 60% per Andria, 47,7% per Brindisi. Numeri ancor più bassi per Bari (38,3%), Foggia (28,2%) e Taranto (25%). Comuni Ricicloni conferenza-2

“Quest’anno abbiamo deciso di dare un cambio radicale nella valutazione dei Comuni Ricicloni e ci siamo concentrati sulla quantità del secco residuo prodotto dai cittadini – ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia -, perché oggi è fondamentale ridurre la frazione indifferenziata che va ad alimentare le nostre discariche, perché la vera Economia circolare punta alla loro chiusura e non continua alimentazione”.

“L’ economia circolare è un settore cruciale per il Paese – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente nazionale -, in grado di creare investimenti, occupazione, economia sul territorio, e generare importanti benefici all’ambiente. Per questo è fondamentale che l’Italia acceleri il passo in questa direzione, partendo da una corretta gestione dei rifiuti e da quelle opere che servono per farla decollare”.

"L’ambiente per la Puglia è uno dei punti cardinali dello scenario di sviluppo regionale. I Comuni sono protagonisti, in primis sul versante dei rifiuti, dove continuano ad elevare le percentuali di raccolta differenziata, arrivando intorno al 60% di media regionale, ma con tantissime realtà virtuose che superano il 75-80%. – ha detto Fiorenza Pascazio, Delegata Anci Puglia Ambiente - Purtroppo, però, il sistema non è ancora in sicurezza e i Comuni pagano costi troppo alti per lo smaltimento in discarica del secco residuo e di tutta la filiera degli scarti da raccolta differenziata”.

Legambiente Puglia ha voluto anche valorizzare le buone pratiche dei territori e così ha consegnato anche quattro premi speciali, tra cui uno al Comune di Porto Cesareo per aver avviato un’azione di vigilanza ambientale insieme alle associazioni del territorio e in particolare con il circolo ambientalista locale.

Consulta il Dossier Comuni Ricicloni 2022 - Legambiente Puglia

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