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Giovedì, 28 Marzo 2024
Green Stadio / Viale Giacomo Leopardi

Abbattimento alberi, la protesta: “Giù anche quelli conservabili”

Il coordinamento che accorpa più associazioni contesta le modalità dei lavori in corso. “Non è stata fatta la consulenza agronomica suppletiva”. Picchetto in viale Leopardi. L'assessore Nuzzaci replica spiegando che vengono rimossi anche quelli che avrebbero vista compromessa la loro staticità

LECCE – Alcuni attivisti aderenti a varie associazioni cittadine in difesa dell’ambiente hanno protestato, questa mattina, in viale Leopardi, durante i lavori di abbattimento di diversi alberi di pino. Sul posto è intervenuta in funzione preventiva anche una volante di polizia, sebbene la protesta sia stata portata avanti in modo del tutto pacifico.

In alcuni punti della circonvallazione cittadina, come nel tratto di viale Leopardi e di viale Japigia, specie in prossimità del cavalcavia, manto stradale e marciapiedi sono ormai totalmente dissestati e pericolosi per via della crescita delle radici, fino ad aver formato avvallamenti e sconnessioni insidiosi per ogni tipologia di utente della strada. Senza dimenticare il rischio di caduta di grossi rami, come peraltro già accaduto più volte, dentro Lecce, nel corso degli ultimi anni.

Il progetto di riqualificazione “circonvallazioni verdi”, finanziato con 6,5 milioni di euro tramite fondi del Pnrr, prevede di ripiantare alberi compatibili, oltre al rifacimento di asfalto e pavimentazione, ma alcune associazioni ritengono che più di qualcosa non stia andando per il verso giusto.

La protesta degli attivisti

Comitato Verde Santa Rosa, Consulta per l’Ambiente di Lecce, Forum Ambiente e Salute, Fridays for Future Lecce, La Voce di Lecce, Rione Santa Rosa Aps e Wwf Salento, riuniti nel Coordinamento per gli alberi e il verde urbano di Lecce, dopo un incontro avuto ieri sera con diversi cittadini, hanno sottoscritto una nota in cui sostengono che “gli abbattimenti interessano non solo gli undici alberi ritenuti incompatibili con i lavori ma stanno progressivamente includendo anche i restanti tredici alberi ritenuti conservabili dalla perizia agronomica commissionata dalla stessa amministrazione comunale, in occasione dello sviluppo del progetto Mitigazione del rischio idrogeologico mediante riqualificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali in aree adiacenti a San Sabino, Piazza Mazzini e via Leuca”.

La protesta durante gli abbattimenti

“Nella perizia agronomica, datata aprile 2022 – scrivono associazioni e comitati –, si faceva infatti distinzione, relativamente ai viali succitati, tra alberi ritenuti incompatibili con i lavori previsti dal progetto e alberi definiti invece da preservare. In data 6 ottobre scorso la responsabile unico del procedimento, geometra Sonia Cappello – proseguono, nella loro ricostruzione –, comunicava al sindaco e agli assessori ai Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente, l’avvio dei lavori, programmato per l’11 ottobre, e la modalità di esecuzione: sarebbero stati espiantati i soli individui ritenuti incompatibili e, nel malaugurato caso che i lavori si fossero rivelati invasivi per gli apparati radicali dei soggetti da preservare, si sarebbe fatto ricorso ad una nuova ed urgente consulenza agronomica, finalizzata al ricalcolo del rischio statico arboreo”.

Gli ambientalisti, a questo punto, lamentano il fatto di aver ricevuto rassicurazioni verbali e scritte dell’assessore ai Lavori pubblici, Marco Nuzzaci, ma che tuttavia tali modalità non sarebbero state rispettate, non provvedendo, cioè, a una “consulenza agronomica suppletiva”. “Per la comunità questi alberi rappresentavano una fonte essenziale di ossigeno, un filtro per gli inquinanti e le polveri sottili, un prezioso riparo dalla calura e dal soleggiamento estivo, avevano valore paesaggistico, della memoria collettiva, e contribuivano in maniera incontestabile al benessere psicofisico”, contesta il coordinamento. Che aggiunge: “La compendiosa e puntuale perizia agronomica, basata sul protocollo di arboricoltura Areté, descriveva e quantificava con metodo scientifico tutti questi aspetti, arrivando persino ad assegnare a ciascun albero da preservare un valore economico variabile da 15mila a 35mila, secondo l’età e lo stato generale della pianta”.

"Regole per la corretta gestione"

Il coordinamento ricorda che nel novembre 2021 ha presentato all’amministrazione e a tutti gli assessorati competenti un manifesto per gli alberi e il verde urbano in cui si afferma la necessità per la città di dotarsi degli strumenti normativi e attuativi indispensabili per la corretta gestione degli alberi e del verde pubblico: il censimento, il regolamento del verde, il piano del verde urbano. Ad oggi, nessuno di questi è stato adottato e la gestione del patrimonio arboreo è ancora soggetta alla discrezionalità dei protagonisti delle diverse procedure amministrative. E ora contestano il fatto che sarebbe stata “omessa qualsiasi comunicazione preventiva di modalità e motivazioni, compresa la cartellonistica tecnica esplicativa in sito. Persino la Consulta per l’ambiente, organo di dialogo tra cittadini e amministrazione – sostengono –, era all’oscuro di tutto”.

Secondo il coordinamento, “un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza di assi viari non può non tener conto, nel rapporto costi-benefici per la collettività, del valore ecologico, sanitario, paesaggistico e financo economico delle alberature preesistenti. Eppure – concludono amaramente le associazioni nella loro disamina - tecnicamente si sarebbe potuto integrare e adattare le esigenze di innovazione urbanistica con la preservazione di quegli alberi. E se al loro posto ci fossero state colonne di un tempio greco?”. Questa mattina, così, si sono riuniti davanti al Bar Leopardi per fare sentire la propria voce a lavori in corso. 

La risposta del Comune 

Il Comune di Lecce, ribadendo che l'intervento prevede il rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi, da anni sconnessi e oggetto di segnalazioni per i pericoli legati alla circolazione automobilistica e pedonale, con impatto anche sui sottoservizi stradali (condotte dell'elettricità e impianto fognario), spiega che si è resa necessaria la rimozione di alcuni esemplari, venti in totale, incompatibili con i lavori e con la sicurezza e l'accessibilità degli utenti. Ad affiancare la direzione lavori è stato incaricato un agronomo, Bruno Vaglio, come assistente specialista in arboricoltura urbana, che ha redatto la relazione preventiva all'avvio del cantiere, nella quale sono state individuate le alberature da rimuovere, riservandosi – di concerto con gli uffici e la direzione lavori – di valutare ulteriori rimozioni nel caso in cui, dovendo intervenire sulle radici, risultasse compromessa la staticità dei pini.

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A parte il finanziamento già ottenuto, ci sui è detto prima, dal Conune fanno sapere che, sul fronte della pianificazione del verde pubblico, si è al lavoro per la  redazione del censimento del patrimonio arboreo, del regolamento e del Piano del verde urbano, che vedrà coinvolte le associazioni e la consulta comunale ambiente.

"Il tema degli alberi di pino presenti nei contesti urbani - dichiara l'assessore ai Lavori pubblici, Marco Nuzzaci - coinvolge non solo Lecce ma tutte le città italiane, alle prese con alberature piantate decenni fa e che oggi, nella fase più avanzata del loro ciclo di vita, provocano non solo il dissesto di strade e marciapiedi, a causa delle loro radici superficiali, ma anche pericoli per l'incolumità pubblica dovuti alla fragilità dei rami e del tronco. Nel caso dei viali Leopardi e Japigia abbiamo incaricato un agronomo specializzato che ha affiancato i progettisti e il direttore dei lavori per valutare la possibilità di conservare almeno alcune delle alberature, come è avvenuto".

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"Ad essere rimossi - chiarisce l'assessore - sono infatti solo i pini che sono stati ritenuti incompatibili con la sicurezza e i lavori e quelli che, dati gli interventi di sistemazione di strade e marciapiedi, avrebbero vista compromessa la loro staticità, a danno della sicurezza dei passanti. Insommma, abbiamo compiuto tutti i passi e le valutazioni necessarie, fornendo dettagliate spiegazioni a tutte le associazioni che ci hanno chiesto le ragioni delle rimozioni, forti anche del fatto che, con il progetto di riqualificazione ambientale della circonvallazione, piantumeremo il doppio degli alberi ora presenti, andando a posizionare sui viali alberature compatibili con l'ambiente urbano".

"Siamo impegnati, dunque, ad aumentare, e non a diminuire, la quantità di alberature in città. Sono consapevole che il momento della rimozione delle vecchie alberature non è un momento felice, neanche per chi svolge i lavori - conclude - , ma dobbiamo essere consapevoli e fiduciosi del lavoro di riqualificazione ambientale già in programma".

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