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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Agosto, dune e vegetazione a rischio: grido d'allarme degli agronomi

Esperti del paesaggio, nelle scorse settimane, hanno svolto ricognizioni sulle spiagge. Rilevando situazioni problematiche in tutta la provincia. Un richiamo a bagnanti, ma anche e soprattutto a operatori turistici

LECCE – Agosto, ginepro mio non ti conosco. Sta arrivando il mese più caldo dell'estate. Per la gioia dei vacanzieri e di chi con le vacanze lavora e guadagna. Porterà con sé il solito sovraffollamento sulle spiagge. E a patirne le conseguenze sarà, come sempre, l’eco-sistema del litorale. Sempre più a dura prova, secondo l'Ordine degli agronomi di Lecce. Che, quasi alla vigilia del mese dedicato dai più alle agognate ferie, lancia un grido d’allarme.   

Esperti del paesaggio, nelle scorse settimane, hanno svolto ricognizioni sulle spiagge. Rilevando situazioni a rischio in tutta la provincia. I bagnanti che accedono agli arenili in massa non se ne accorgono, ma provocano micro e macro ferite ai cordoni dunali e alla loro vegetazione. Per non parlare degli interventi invasivi per far spazio a strutture balneari. Diciamola tutta, spesso con veri e propri allargamenti abusivi.

Massima attenzione, allora. L’invito del presidente dell'Ordine degli agronomi, Rosario Centonze, è esteso a operatori turistici e bagnanti. Bisogna evitare la compromissione di un habitat naturale fondamentale per il Salento. “Proprio in vista dell'arrivo di agosto - dice l'agronomo - mese in cui si registra la massima concentrazione di bagnanti, mi preme lanciare un appello contro l'uso indiscriminato delle spiagge e del litorale”. “Attenzione – sottolonea - che dovrebbe essere rivolta in primis dagli operatori balneari per i quali la carta vincente delle proprie attività è proprio la bellezza dei luoghi”.

La vegetazione dei cordoni dunali è molto importante. Gli esperti sanno che essa offre un apporto sostanziale nel preservare la bellezza e sussistenze stessa delle spiagge dello Ionio e dell'Adriatico. “La vegetazione - spiega Centonze - ha un ruolo fondamentale nella stabilizzazione delle dune, che a loro volta sono una barriera importante per evitare la dispersione della sabbia e quindi l’erosione del litorale”.

foto - ginepro1-2Non tutti sanno che la costa sabbiosa del Salento è caratterizzata da una quarantina di specie botaniche. Lentisco, al mirto, asparago pungente, robbia selvatica, gramigna delle spiagge, ginepro coccolone, giunco marittimo, pastinaca di mare, finocchio marino, ginestrino delle spiagge, canna domestica, piumino e limonino, giglio marino, rovo, oleastro. Solo per citarne alcune.

“Si tratta di un assetto floristico e faunistico estremamente ricco e diversificato, che meriterebbe la massima tutela - insiste Centonze - attraverso la costruzione di accessi ad hoc, come di passerelle in legno in punti che non arrechino danno ai cordoni dunali, e poi attraverso interventi di restauro di vegetazione vegetazione laddove la situazione è particolarmente compromessa, tramite la messa a dimora di gruppi di elementi erbacei perenni ed elementi arbustivi formati da specie autoctone.

Gli agronomi, dunque, dicono un “no” fermo al transito indiscriminato di turisti su una vegetazione che funge da barriera naturale alla sabbia quando i venti soffiano da mare verso terra e che ancora le dune. “Siamo pronti a dare il nostro apporto – conclude, parlando a nome dei 270 agronomi salentini - per la tutela di un litorale che è tra le principali ricchezze del Salento, ma anche i turisti e gli operatori balneari devono fare la loro parte”.

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