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Diminuire la velocità, più spazio alle persone: parte la proposta di “Lecce città 30”

Una lettera da parte del movimento “LeccePedala” è stata indirizzata al Comune di Lecce per sollecitare una città percorribile a 30 chilometri orari

LECCE – Se ne parla da un po' di tempo anche a Lecce. Una lettera al sindaco Carlo Salvemini e al Consiglio comunale da parte di “LeccePedala”. Il movimento di cittadinanza attiva chiede che Palazzo Carafa di immaginare una città percorribile a 30 chilometri orari. “Abbassando il limite di velocità aumentano i vantaggi per tutti”, scrivono nella lettera cittadini e associazioni che aderiscono all'appello, rifacendosi a iniziative simili lanciate anche in altre città come Milano, dove il Consiglio Comunale ha rilanciato la necessità di interventi  per strappare le città dal traffico.

“Come movimento di cittadinanza attiva LeccePedala”, si legge nel documento, “già nel corso della consultazione pubblica del Comune di Lecce per il nuovo Pug (Piano urbanistico generale), il 17 dicembre scorso, abbiamo illustrato la proposta di rendere Lecce città 30 presentando pubblicamente uno specifico documento. Oggi chiediamo a tutti gli amministratori, sindaco, assessori e consiglieri, di far sì che il progetto possa concretizzarsi con un pronunciamento del Consiglio comunale approvando un atto di indirizzo che fissi in tempi ravvicinati le tappe per attuare anche a Lecce gli standard delle città 30”.

“L’urgenza di procedere in questa direzione è dettata dagli stessi dati diffusi dalla polizia locale riguardo al numero di sinistri nel tessuto urbano, 793 incidenti nel 2022 di cui ben 4 mortali, con un sensibile aumento (più 15 per cento) rispetto al periodo pre-pandemia (685 nel 2019), con comportamenti degli automobilisti sempre meno rispettosi delle regole del Codice della Strada (sono 146mila soltanto le violazioni rilevate)”, scrivono i componenti di LeccePedala.

Ma “Lecce città 30”, si spiega ancora nel documento, non è solo l’introduzione di un limite di velocità (con esclusione delle arterie di scorrimento dove resterebbe il limite di 50 km/h), "ma una serie di accorgimenti per moderare la velocità del traffico. Abbassare il limite in città disincentiva l’uso delle auto in favore della mobilità attiva e sostenibile, incentivando l’uso dei bus, delle bici e degli spostamenti a piedi. Così diminuendo il numero delle auto, si può ridefinire lo spazio pubblico, allargando i marciapiedi e recuperando aree da destinare a verde pubblico. Infine liberare le strade dalle auto in sosta (parcheggiate per oltre il 90% del loro tempo di vita) consente di riconvertire lo spazio per il commercio di prossimità, facendo muovere l’economia locale".

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